8 NOVEMBRE 2020

XXXII Domenica del tempo ordinario
Vegliate dunque...

Carissimi parrocchiani,
    queste prime due settimane di vita parrocchiale sono state molto belle ed intense. Nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, la vita parrocchiale è stata ricca e fruttuosa. Incontri, celebrazioni e presa di contatto con diverse realtà parrocchiali e diocesane. Molto belle e partecipate le celebrazioni delle Prime Comunioni del 17, 25 e 31 ottobre che si sono concluse questo sabato 7 novembre. Grazie ancora ai catechisti che hanno preparato i nostri bambini e bambine e grazie anche a chi ha reso più belle le celebrazioni con gli addobbi floreali, il servizio liturgico ed il canto.
    In questo numero del “Camminiamo Insieme” troverete la lettera che il nostro vescovo Calogero ha indirizzato alla nostra parrocchia di san Pietro a conclusione della visita pastorale parrocchiale. La condivido con voi perché possa diventare strumento di riflessione e possiamo insieme metterla in pratica.
    In questo tempo di prova a livello mondiale a causa della pandemia, mettiamoci in cammino con Gesù, buon samaritano, facendoci prossimo dei nostri fratelli e sorelle bisognosi e malati.
    Vi assicuro la mia preghiera e mi affido alla vostra, insieme ai consigli che accolgo sempre con favore, ringraziando chi si è reso disponibile nei vari ambiti della vita parrocchiale.
    Fraternamente,                                                                Enrico


La lettera del nostro Vescovo
Savona, 25 ottobre 2020
Carissimo Padre Enrico,
    scrivo a Te la lettera che avrei indirizzato mesi fa a Padre Piergiorgio Ladone, se la pandemia non avesse rallentato il cammino della mia Visita pastorale nella Vicaria di Savona, e se Padre Piergiorgio non fosse stato trasferito ad Arenzano.
Ti chiedo, innanzi tutto, di ringraziare il Tuo predecessore, i cari Confratelli Carmelitani
e i Parrocchiani di San Pietro in Savona, per l'accoglienza cordiale che mi è stata riservata in occasione della mia Visita pastorale, nei giorni 21-26 gennaio. Ho potuto constatare di persona quanto i Parrocchiani di San Pietro vogliano bene ai Padri e quanto giovamento spirituale traggano dal contatto col carisma carmelitano, che è certo la nota distintiva della Tua Parrocchia. Carisma che, per quanto ho potuto verificare, si manifesta in questa Parrocchia:
- nella centralità della liturgia e della via pulcritudinis (ho constatato la cura delle celebrazioni e della musica e la bella iniziativa dei laboratori artistici);
- nella accoglienza a 360 gradi dei diversi gruppi di spiritualità e apostolato laicale, e nel clima di amicizia che si respira;
- nella presenza in Parrocchia dell'Ordine Carmelitano secolare.
Molta gioia mi ha dato l'incontro con diversi malati e anziani, nelle case: T'invito a considerare l'incontro con loro (col prezioso aiuto dei Ministri della Comunione) una tra le Tue priorità pastorali. Anche l'attenzione ai poveri rientra tra le priorità di un Pastore; sono “la carne viva di Cristo” (Francesco), e i nostri "maestri e padroni" (San Vincenzo de' Paoli). Abbi cura di loro, in collaborazione con la Caritas diocesana.
Ho anche potuto incontrare personalmente alcuni Parrocchiani e ho constatato con gioia che il clima di amicizia e di preghiera che si respira in Parrocchia favorisce il sorgere, in alcuni, della domanda vocazionale. Penso al riguardo che sia importante offrire sempre la possibilità, per chi lo chiede, di un serio accompagnamento spirituale, e curare (magari nel contesto della adorazione eucaristica) la preghiera per le vocazioni.
Sono lieto dell'accoglienza che viene riservata al Progetto catechistico della Diocesi e mi pare di averne constatato i frutti. Cura sempre l'integrazione tra catechesi, liturgia e testimonianza della carità.
Per quanto attiene al post-Cresima, sono sempre più convinto che un gruppo di adolescenti debba avere dimensione interparrocchiale o zonale; già state andando in questa direzione, si tratterà dopo la Visita, d'intesa con i Parroci della Città, di formalizzare meglio i percorsi formativi.
Il gruppo giovani è una perla preziosa, in un contesto diocesano di difficoltà. Abbine sempre cura, integrando (ad esempio proponendo la partecipazione alla Scuola della Parola) il cammino parrocchiale con quello diocesano.
Nei confini della Tua Parrocchia, è presente la chiesa del Sacro Cuore, che in tempi ragionevolmente brevi non sarà più Parrocchia. Ospita la Comunità ucraina (giovane e vivace: è un dono grande per la Tua Parrocchia e per tutta la Diocesi!) e il Centro studi: penso che dall'incontro con entrambe queste realtà potrai averne giovamento anche per la Parrocchia. Così come spero che sarà per Voi possibile anche servirsi degli ampi spazi adiacenti alla chiesa e del campo di calcio.
Aggiungo soltanto -ma già lo sai bene!- che è necessario (per il CJC è obbligatorio!) costituire il Consiglio Parrocchiale per gli Affari economici, i cui membri debbono essere approvati dal Vescovo. Sono molto contento per aver firmato nelle scorse settimane la Convenzione tra la Diocesi e la Provincia Ligure dei Carmelitani scalzi, che definisce i rapporti tra il Convento e la Parrocchia. Sarà così anche più agevole la manutenzione di tutti gli immobili.
Non aggiungo altro, se non il ringraziamento rinnovato. Pregate per me!
+ Calogero Marino

Lettura (Mt 25,1-13)
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: 
“Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. 
    Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: 
“No, perché non venga a mancare a noi e a voi; 
andate piuttosto dai venditori e compratevene”. 
    Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. 
Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. 
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Riflessione ambientale
L'immagine del convito festoso in occasione di una festa di nozze offre a Gesù l'opportunità per invitare i suoi uditori - quelli di allora e quelli di oggi - a riflettere sulla necessità della vigilanza, e ad offrire una profonda lezione circa il senso della vita umana. 
Egli invita a vigilare e a portare sempre con sé I'olio che permette di essere sempre pronti alla chiamata finale; quest'olio è il tesoro delle virtù teologali: la fede, la speranza e I'amore, che sono come un alimentatore costante della luce che guida i cristiani verso il successo definitivo dell'esistenza terrena.

Meditazione
    Narrava Jean Guitton, intellettuale cattolico e amico personale di san Paolo VI, che un giorno ricevette nella sua residenza una visita insolita. Si presentò a casa sua I'allora Presidente della Repubblica francese François Mitterand, il quale poco tempo dopo avrebbe dovuto lasciare il suo incarico a causa di un tumore che lo portò in breve tempo alla morte. 
Ancora sulla porta, senza quasi neanche salutarlo, Mitterrand gli disse: "Sono qui perché lei mi dica che cosa c'è dopo la morte!". Guitton, sorpreso, lo fece accomodare nella sala e, di nuovo, Mitterand lo investì con la sua domanda: "Sono qui perché lei mi dica che cosa c'è dopo la morte; la vita è un insieme di assurdità!". A motivo della loro grande amicizia, Mitterand poteva rivolgersi a Guitton in tono tanto perentorio. Quindi, il noto filosofo rispose:
"Signor Presidente, lei quasi non mi ha neanche salutato. Se lei mi parla con tanta franchezza, anch'io le rispondo con chiarezza: lei si sbaglia. La vita non è un insieme di assurdità, ma un insieme di misteri, che sono sostenuti dal grande mistero che è I'amore di Dio". Guitton racconta che parlarono a lungo, e che quella conversazione probabilmente aiutò Mitterand a risvegliare la fede che aveva perduto nella sua prima adolescenza. Gesù, nella sua parabola, con poche pennellate magistrali, delinea una scena familiare, un evento alquanto comune di vita quotidiana noto ai suoi uditori, e con essa offre alcune profonde lezioni di vita. L’esistenza umana è un'avventura meravigliosa, nella quale si è chiamati a realizzare una missione che tende verso una meta grandiosa: il Regno dei cieli. Per realizzare questa missione, esistono dei mezzi che sono alla portata di tutti: le lampade e I'olio. Bisogna prepararsi bene, con saggezza, per essere pronti a qualsiasi evenienza, nel caso che lo sposo tardasse. Per questo è decisivo vigilare; la vigilanza, infatti, è opera dell'amore, che è sempre attento e attivo. Vegliamo anche noi, portando I'olio della fede, della speranza e dell'amore, che permette di essere sempre pronti ad accogliere lo Sposo!                                   A cura di P. Paolo Cerquitella, L.C.

Preghiera in famiglia
«O Dio, tu sei il mio Dio, dall'aurora io ti cerco, ha sete di te
l'anima mia, desidera te la mia carne in terra arida, assetata,
senz'acqua...». [dal Salmo 62]

Azione
Oggi cercherò di compiere piccoli atti di fede e di amore, nel concreto
della mia giornata.