Carissimi,
        ancora un breve scritto da parte mia per presentarvi Padre Enrico, che sabato prossimo 24 diventerà il vostro nuovo Parroco.
    Ho desiderato tanto che fosse lui a sostituirmi, sia per la stima che nutro nei suoi confronti − lo conosco fin da ragazzino in Seminario quando, pur con 20 anni di differenza, giocavamo insieme a calcio − stima maturata proprio qui in S. Pietro nei tre anni (dal 2008 al 2011) di vita pastorale insieme; sia per l’affetto che da allora gli avete sempre manifestato. Credo che sia fondamentale questo rapporto, umano prima che clericale, col vostro Parroco. All’interno troverete il suo “curriculum vitae”. Prego per lui e per tutti voi.
    Vi abbraccio. Con affetto,              P. Piergiorgio


Il "ritratto" del nostro nuovo Parroco

Padre Enrico Redaelli nasce a Mariano Comense (CO) il 4/5/1973.
Entra nel Seminario Carmelitano di Arenzano nell’estate 1984 in 1a Media e dopo le Medie e i 5 anni di Liceo Classico entra in Noviziato al Deserto di Varazze (SV) nel settembre del 1992.
L’anno successivo, il 18 settembre 1993, emette la sua Prima Professione temporanea e quella Solenne perpetua nel 1999.
Viene ordinato Diacono il 18 ottobre 2000 nel Santuario di Gesù Bambino ad Arenzano e l’anno successivo, il 2 giugno 2001, Sacerdote nella nostra Chiesa di Monte Carmelo a Loano.
Ancora studente di Teologia, nel settembre 1999, inizia la sua attività di formatore in qualità di Assistente nel Seminario di Arenzano, dove rimane fino al settembre 2002, ma ancora prima, dall’agosto 1996 all’agosto 1997, fa l’esperienza di uno stage pastorale in Centrafrica alla Yolè.
Appena ordinato Sacerdote, ritorna nel 2002 al Seminario della Yolè, dove rimane in qualità di Rettore del Seminario stesso fino al 2008, quando viene nominato Vice-parroco di San Pietro in Savona fino al 2011, per ritornare di nuovo alla Yolè (RCA) come Superiore e Responsabile dei Seminaristi liceali fino al 2014.
Nel 2014 viene nominato Vice-parroco a Bozoum con l’incarico della Pastorale in una decina di villaggi della savana di Bozoum.
Dal 2017 è Priore e Maestro dei Novizi nel Convento di S. Elia (a Bouar) fino all’agosto 2020, quando viene nominato Priore e Parroco presso il nostro Convento-Parrocchia in S. Pietro di Savona.

Sabato 24 ottobre
Ore 18,00
Solenne concelebrazione
presieduta dal Vescovo, Mons. Calogero Marino,
durante la quale farà l’ingresso
il nostro nuovo Parroco, Padre Enrico Redaelli.


18 OTTOBRE 2020

XXiX Domenica del Tempo Ordinario
Cosa è di Cesare? Cosa è di Dio?


Lettura  (Mt 22,15-21)
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo
la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Riflessione ambientale
Tutto quanto accade nelle vicende umane ha in sé un significato proprio
e una funzione propria; nulla avviene per caso e nulla è semplicemente
determinato a priori, ma l'unico Signore conduce gli avvenimenti secondo un principio di ordine e di armonia, riflesso della bellezza e bontà della sua Creazione. I testi biblici di questa domenica aiutano a rileggere questo disegno di Dio con lucidità. È il Signore che suscita il re Ciro perché conceda a Israele di ritornare a Gerusalemme, nella speranza di ricominciare. È grazie all'azione dello Spirito che la parola dell'Evangelo trova posto nel cuore dei credenti di Tessalònica. È ancora il medesimo Spirito che nella vita di Gesù si manifesta come obbedienza alla volontà del Signore unico.

Meditazione
La pagina evangelica di Matteo riflette ben più che una mera controversia su un tema di attualità, quale è la riscossione dei tributi. I farisei tengono consiglio ed elaborano una strategia insidiosa per trovare motivo di accusa contro Gesù. Nella Palestina occupata dai Romani, l'imposizione delle tasse da parte degli occupanti, segno di dominio e di controllo sulla popolazione sottomessa, è un argomento delicato.
È su tale questione che Gesù viene interrogato dalla delegazione di farisei e di erodiani: «È lecito o no pagare il tributo a Cesare?». L’insidia è nascosta: se Gesù avesse risposto "sì" avrebbero potuto accusarlo di collaborazionismo con gli occupanti e, dunque, di disprezzo nei confronti del popolo schiavo. Qualora avesse sostenuto il rifiuto a pagare le tasse, Gesù si sarebbe esposto all'accusa di sedizione, tesa a sovvertire l'ordine costituito, con l'aggravante di attrarre sulla comunità di Israele una sofferenza ulteriore. La risposta di Gesù è sapienziale e al contempo provocatoria, nel senso che costringe a riflettere attentamente. Chiede che gli si mostri una moneta corrente; la delegazione conferma che il denaro reca coniata l'iscrizione di Cesare; pertanto, esso gli appartiene. Da qui la sentenza di Gesù:
«Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». Il senso della sua affermazione potrebbe essere: "Questa moneta porta l'effigie di Cesare, dunque, è sua; essa testimonia il suo potere in questo tempo. A Dio, invece, appartiene tutto, anche voi; non sarà, certo, il potere momentaneo di un regnante a rendervi schiavi, dal momento che voi stessi siete immagine di Dio, al quale appartenete in tutto. Siate, dunque, di Dio!". 
A cura di S.E. Mons. Ovidio Vezzoli (Vescovo dii Fidenza)

Preghiera in famiglia
Signore Dio, nostro Padre, pieno di sollecitudine verso le tue creature, tu ci hai creati a tua immagine e ci hai resi capaci di amare. Con la forza del tuo Santo Spirito concedici di camminare con fiducia in quella libertà per la quale tu ci hai voluti e chiamati.

Azione
La libertà che ci appartiene in Cristo non si lascia imprigionare da
nessun potere temporaneo; siamo suoi, a Lui apparteniamo. Questa libertà sia l'eloquenza della nostra fede e della nostra carità.



 

4 OTTOBRE 2020

XXVii Domenica del Tempo Ordinario
Nessuno è uno scarto

Dal "Camminiamo Insieme" di questa settimana:

 

Lettura (Mt 21,33-43)

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola:
c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”.
Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: 

“La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».


Meditazione

La pagina evangelica di Matteo presenta una lettura riassuntiva ed efficace del progetto di compassione e di salvezza che il Signore realizza nella storia dell'umanità. Egli ha a cuore la sua vigna, la circonda con benevolenza e chiama altri a condividere con Lui la cura per la sua eredità. Costoro, però, intravvedono nella vigna un oggetto di possesso e
di sfruttamento, la invadono e ne rivendicano la proprietà. A nulla valgono i tentativi di invio dei servi per raccogliere i frutti della vigna; anche I'invio del figlio è soffocato nella violenza e nel sangue. Solo I'intervento del padrone della vigna potrà ristabilire l'ordine e la giustizia, affidando la sua proprietà ad altri servi fedeli, che garantiscano la consegna dei frutti. Gesù rilegge in questo modo il senso della sua presenza e della sua missione di annuncio della buona notizia di Dio; Egli sta al termine di un lungo cammino durante il quale Dio ha inviato i profeti al suo popolo perché lo richiamassero alla fedeltà alla sua Parola. Altri falsi profeti, però, sono sorti in Israele e si sono impossessati della vigna [popolo] usurpandone con bramosia e voracità i frutti. Questi falsi profeti hanno agito con la stessa strategia di violenza e di morte nei confronti del Figlio [Gesù], inviato per restituire la vigna al suo Signore. È Lui la pietra che altri hanno scartato [passione e croce] perché ritenuta inservibile al fine della costruzione. Ma il Padre ha reimpiegato [risurrezione] questa pietra e I'ha costituita pietra decisiva, fondante il nuovo edificio a protezione della sua vigna. Nel cammino della storia, la Chiesa è chiamata ad essere custode della Parola, non padrona; la sua vocazione è servire con umiltà, affinché I'Evangelo produca frutti buoni e abbondanti nella vita di coloro che lo accolgono!

La Parola di Dio
 e
gl i appuntament i di ogni giorno

Domenica 4 Ottobre - XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
• ore 8,30: S. Messa - Def. Bruno • ore 11: S. Messa della Famiglia
• ore 18: Vespri • ore 18,,30: S. Messa - Def. Fam. Balestra
Colletta per la GIORNATA PER LA CARITÀ DEL PAPA (spostata dal 28 giugno).

Lunedì 5 Ottobre
GAL 1,6-12; SAL 110; LC 10,25-37 “Il Signore si ricorda sempre della sua alleanza”
• ore 9: S. Messa - Def. Grazietta ed Edoardo
• ore 18: S. Messa - Def. Luciano De Salvo e genitori

Martedì 6 Ottobre - S. BRUNO
GAL 1,13-24; SAL 138; LC 10,38-42 “Guidami, Signore, per una via di eternità”
• ore 9: S. Messa - Def. Fam. Gianella
• ore 18: S. Messa - Def. Ines Bugna e Luciano Barbano

Mercoledì 7 Ottobre - MEMORIA DELLA B.V. MARIA DEL ROSARIO
GAL 2,1-2.7-14; SAL 116; LC 11,1-4 “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo”
• ore 9: S. Messa - Def. Alessandro
• ore 18: S. Messa - Def. Giuseppe Iovino

Giovedì 8 Ottobre
GAL 3,1-5; CANT. LC 1,68-75; LC 11,5-13 “Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha
visitato il suo popolo”
• ore 9: S. Messa - Int. libera
• ore 18: S. Messa - Def. Emilio Reposio

Venerdì 9 Ottobre - SS. DIONIGI, VESCOVO, E COMPAGNI, MARTIRI
GAL 3,7-14; SAL 110; LC 11,15-26 “Il Signore si ricorda sempre della sua alleanza”
• ore 9: S. Messa - Int. libera
• ore 17: Adorazione Eucaristica
• ore 18: S. Messa - Def. Massimo Mattarelli

Sabato 10 Ottobre - S. MARIA IN SABATO
GAL 3,22-29; SAL 104; LC 11,27-28 “Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza”
• ore 9: S. Messa - Int. libera
• ore 18: S. Messa - Def. Vincenzo e Rosa


27 SETTEMBRE 2020

XXVi Domenica del Tempo Ordinario
“Fare la volontà del Padre"

Dal "Camminiamo Insieme" di questa settimana:

 

Lettura (Mt 21,28-32)

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Non ne ho voglia. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: Sì, signore. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli». 


Meditazione 

Nella parola di oggi, Gesù ci presenta il rapporto tra un padre e i suoi due figli, ai quali chiede di andare a lavorare nella vigna. La risposta del primo figlio è dura, un "no" secco: "Non ne ho voglia". Ma poi pentito, forse controvoglia, va a lavorare nella vigna. Il secondo figlio, invece, risponde subito all'invito del padre, con un atteggiamento ossequioso: "Sì, signore", ma non ci va. Ecco, pronta e precisa la domanda di Gesù, ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: "Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?". Subito la loro scontata risposta: "ll primo". L'insegnamento della parabola è attuale anche oggi: la volontà del Padre deve essere da noi tutti conosciuta e riconosciuta ma, soprattutto, attuata. Anche perché, di fatto, abbiamo due atteggiamenti religiosi: vero e falso; due categorie di cristiani, quelli che ascoltano e non mettono in pratica (i cosiddetti "cattolici non praticanti"), e quelli che, pur riluttanti, mettono in pratica gli insegnamenti di Gesù. Ci sono molti fedeli come il secondo figlio: dicono molto spesso "Signore, Signore", ma si guardano bene dal fare "la volontà del Padre". Ci sono quelli che parlano bene di Gesù, ma non agiscono mai come Lui. Ci sono molti tra di noi che, prima diventano cattivi cristiani e, subito dopo, figli increduli. Per questo, Gesù specifica: "Gli esattori delle tasse e le meretrici vi passano avanti nel regno di Dio". Anche oggi, purtroppo, la familiarità e I'amicizia dimostrata dalla Chiesa verso i pubblici peccatori è motivo di scandalo per molti benpensanti del nostro tempo; essi sbagliano nel loro giudizio, perché non considerano che chiunque entri veramente in contatto con Gesù, che accoglie ed ha sempre comprensione per i peccatori, cambia stile di vita.