21 MARZO 2021

Domenica Di quaresima
“Se il chicco di grano non muore...
Carissimi,
    dopo questa settimana di Grazia con le solennità della Madonna della Misericordia e di san Giuseppe che hanno visto una discreta partecipazione anche nella nostra parrocchia, entriamo ora nella V settimana del Tempo di Quaresima. Innanzi tutto grazie a tutti voi per la generosità con la quale avete ancora una volta risposto la scorsa domenica. Abbiamo raccolto circa 600 euro che, insieme alle altre offerte di tutte le parrocchie della diocesi, contribuiranno ai 5 progetti missionari in Rep. Centrafricana, Burundi, Bolivia, Ecuador e Cuba. Anche l’aiuto alle famiglie aiutate mensilmente dalla nostra parrocchia attraverso la san Vincenzo continua ed anzi altre richieste di sostegno si sono aggiunte nei giorni scorsi. Attualmente sono circa 30 i nuclei famigliari ai quali prestiamo assistenza grazie alla vostra generosità (generi alimentari e offerte).
    Quest’anno avremo l’onere e l’onore di poter celebrare tutta la settimana santa nella nostra parrocchia senza trasferirci in Cattedrale. Questo per evitare assembramenti e per allargare il numero dei fedeli che potranno partecipare ai riti sacri della settimana più importante dell’anno liturgico. Inizieremo con la domenica delle Palme che sarà celebrata il 28 marzo con le SS. Messe alle ore 8.30, 10.45 (un quarto d’ora in anticipo rispetto all’orario abituale) e 18.30. Gli orari delle celebrazioni del Triduo Sacro, che celebreremo sempre in parrocchia, vi saranno comunicati più avanti. 
    Prepariamoci con impegno e cuore rinnovato a celebrare il fulcro dell’anno liturgico per poter gustare la gioia della Resurrezione.
    Un ricordo vicendevole nella preghiera,
    Fraternamente,                                                             Enrico

Lettura (Gv 12,20-33)
In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa 
c’erano anche alcuni Greci.
Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: 
«Signore, vogliamo vedere Gesù».
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.
 Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. 
In verità, in verità io vi dico: 
se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; 
se invece muore, produce molto frutto. 
Chi ama la propria vita, la perde 
e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
 Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. 
Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò?
 Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! 
Padre, glorifica il tuo nome».
Venne allora una voce dal cielo: 
«L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». 
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù:
«Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; 
ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. 
E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». 
Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.

Giovedì 25 - Commemorazione mensile di Gesù Bambino di Praga
                  Ore 17: Adorazione Eucaristica. 
                  Ore 18,00: S. Messa.
Venerdì 26 - Ore 17: Via Crucis. 
                   Ore 18: VI Stazione Quaresimale in DUOMO.
Domenica 28 - Domenica delle Palme e della Passione del Signore
                    Benedizione delle Palme in S. PIETRO, 
                    all’inizio delle Ss. Messe delle ore 8,30, 10,45 
                    (un quarto d’ora prima dell’orario consueto) e 18,30.

Riflessione ambientale
    In questa quinta domenica di Quaresima, il nostro sguardo e il nostro pensiero ormai si concentrano su Gesù crocifisso; ci prepariamo così a vivere il mistero della Pasqua del Signore, che è mistero di sofferenza, di passione, di croce, di morte e di risurrezione. Un mistero che ogni giorno di più si fa vicino. Ma non è solo il mistero del Signore, è il mistero della vita umana, che è per tutti noi, in un modo o nell'altro, prima o poi, una vita di passione, di croce, di sofferenza, ma anche di gioia, di gloria.
    Dunque, proprio per concentrare la nostra riflessione su Gesù crocifisso, il Vangelo ci
offre parole davvero forti e intense, davanti alle quali oggi siamo chiamati a metterci
in atteggiamento di grande disponibilità di cuore.

Meditazione
    La liturgia di oggi chiama, cattura i nostri sguardi e li dirige al Crocifisso; è lì che dobbiamo posare i nostri sguardi di fede. E il profeta ci ha avvertito: non dobbiamo cercare un qualcosa di spettacolare, che dia soddisfazione all'occhio.
    Non ha un bell'aspetto per attirare i nostri sguardi; la gente che passava lì davanti si copriva il volto per non vedere quello spettacolo così triste, eppure quello è lo spettacolo dell'amore di Dio: la croce, il dono, l'offerta, il sacrificio, l'amore.
    Anche noi, dunque, come i Greci di cui oggi ci racconta il Vangelo, facilmente ci facciamo prendere dalla tentazione di dire a Gesù: "Signore, vogliamo vedere".
    No, non dobbiamo desiderare di vedere. Gesù ci dà appuntamento sulla croce, domenica prossima, la Domenica di Passione, e poi il Venerdì Santo. "Venite lì, sotto la croce e certamente vi passerà la voglia di una religiosità soltanto esteriore e cominciate a capire il discorso dell'amore, il discorso del perdono, dell'accoglienza, del sacrificio fino al sangue, è questo che dovete vedere". Gesù ci chiede di non chiudere gli occhi di fronte ai tanti crocifissi che sono in croce ancora oggi. E siamo noi che con il nostro egoismo provochiamo tanta sofferenza nel mondo, provochiamo tanto male, non si sfugge: se ci sono dei "Cristi" in croce evidentemente ci sono dei Pilato che li hanno mandati, ci sono dei crocifissori, ci sono dei carnefici; uno in croce non ci va da sé. Il mistero della Croce non è perciò il mistero di duemila anni fa, è il mistero della Storia umana. E allora Gesù per farcelo comprendere I'ha vissuto Lui per primo, per dirci: "Se voi non siete disposti come me ad andare a finire sotto la terra, come un chicco di grano, e a morire per i vostri fratelli, allora che volete vedere?".
A cura di S.E. Mons. Luigi Mansi, Vescovo dii Andria

Diocesi di Savona-Noli
CAMMINO DI QUARESIMA 2021

PELLEGRINI SUI PASSI DI GESU'

Il Vangelo di Gesù ci mette in cammino
V DOMENICA DI QUARESIMA ““Signore, vogliamo vedere Gesù” (Gv 12,21)
Luogo simbolico: l’orizzonte, luogo aperto
Gesù incontra i Greci in un luogo non definito di Gerusalemme, ma comunque fuori dagli spazi sacri del tempio. E qui annuncia l’ora della gloria, la sua Pasqua di morte e risurrezione.
Lettura
“Più forti dell’odio”, di Frère Christian de Chergé (Qiqaion, pp. 37-38)
Un quarto d’ora dopo compieta ritorno in cappella … Silenzio della sera, spiaggia in riva alla Parola dove vengono a infrangersi come onde tutte le parole e i rumori del giorno. (…) E poi, quest’altra presenza che si avvicina piano, insolita. Allora eri là anche tu, addossato allo stesso altare, fratello in ginocchio, prostrato. Il silenzio continua, per un lungo istante. Un mormorio si alza, proveniente dal profondo, poi si amplifica, strappandosi a qualche abisso, come una sorgente pacifica e nel contempo incontenibile: Allah! (Dio!) Allah Akbar! (il Grande!). Un sospiro. “Dio!”… di nuovo, e ancora quel sospiro, come il lattante che succhia e che si ferma appena un istante solo per riprendere fiato prima di chiedere ancora cibo; sospiro di chi sa la preghiera insaziabile, e che non si sazia di essere là, rivolto, lui così piccolo, verso il Totalmente altro. Silenzio. Allora ti sei voltato verso di me: “Preghi per me”. Un altro silenzio, la tua attesa. Avevamo scambiato appena qualche parola dopo il tuo arrivo, lunedì, con lui, il nostro amico comune. E tu resti lì. (…) Da quale momento la nostra
preghiera a due voci. L’arabo e il francese si mescolano, si raggiungono misteriosamente,
si rispondono, si fondono e si confondono, si completano e si coniugano. Il musulmano invoca Cristo. Il cristiano si sottomette al piano di Dio su tutti i credenti, e su uno di loro che è stato il profeta Mohammed. Poi l’uno e l’altro cercano di penetrare insieme nell’amore che narra Dio. (…) Il cammino si fa più stretto, mentre il silenzio ancor più denso si apre una strada comune verso l’amore di questo Dio condiviso. E sei tu che ti lanci. Io accolgo.
Preghiera
“Per un atto di amore”, di David Maria Turoldo
Altro ora nell’impazienza di vederti mi preme sapere, mio Dio:
quanto del nostro male ti sia imputabile, del male che anche tu paghi,
di questo mostruoso male pure per te inevitabile:
in cosa possiamo dirci tua immagine, se per questa infinita inquietudine
o per l’illusione di essere noi “onnipotenti”
ora che tu, per creazione, più non lo sei
né puoi esserlo a causa del pauroso dono:
Tu libertà non puoi più negare
se da noi quanto attendi e brami
è solo un atto d’amore.