14 MARZO 2021

IV Domenica Di quaresima
“Bisogna che sia innalzato il figlio dell'uomo
Carissimi,
    è molto ricca questa IV domenica di Quaresima. Ricca di solidarietà, con il sostegno ai progetti missionari proposti dalla diocesi e per i quali devolveremo le offerte raccolte durante le Messe di questo week-end; ricca di appuntamenti di formazione, con la catechesi in preparazione al Battesimo e con i 4 gruppi di ragazzi del catechismo che si radunano quest’oggi; ricca di spunti che ci provengono dalla Parola di Dio e dalla liturgia di quest’oggi. Ma anche la settimana sarà ricca di appuntamenti con la solennità della Madonna della Misericordia (con orario festivo delle Messe in parrocchia) e il giorno dopo la solennità di san Giuseppe alla quale ci stiamo preparando con una semplice novena quotidiana. E
proprio per la solennità di s. Giuseppe (venerdì 19 marzo) celebreremo la s. Messa solenne alle ore 18 nella nostra parrocchia (e non in cattedrale), in quest’anno che Papa Francesco ha voluto dedicare particolarmente alla figura di colui che “con cuore di padre” ha amato Gesù e che “si è posto al servizio dell’intero disegno salvifico”.
    Continuando a pregare per i nostri ammalati (in particolare quelli colpiti dal Covid), vi auguro buona domenica, buona festa patronale e buona solennità di san Giuseppe.
    Fraternamente,                               Enrico

Lettura (Gv 3,14-21)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: 
«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna
che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 
perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. 
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito 
perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare
il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 
Chi crede in lui non è condannato;
ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome
dell’unigenito Figlio di Dio. 
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini
hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. 
Invece chi fa la verità viene verso la luce, 
perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Diocesi di Savona-Noli
CAMMINO DI QUARESIMA 2021

PELLEGRINI SUI PASSI DI GESU'

Progetto per la Colletta della IV Domenica di Quaresima
a favore delle Missioni
La raccolta di Quaresima quest’anno aiuterà a sostenere alcuni progetti di missione legati alla nostra Diocesi. Le offerte possono essere fatte anche tramite versamento sul conto dell’Ufficio Migrazioni all’IBAN: IT27K0503449531000000002356. Il conto è intestato a DIOCESI DI SAVONA-NOLI MISSIONI.
1. LA MISSIONE DELL’ORATORIO DON BOSCO DELLE ANDE IN BOLIVIA
La missione di Escoma, in Bolivia, da circa 4 anni è stata presa in carico da alcuni ragazzi del gruppo “Oratorio Don Bosco delle Ande”, presente da due anni e mezzo anche a Savona, nella parrocchia di Lavagnola.
Le attività sono molteplici: distribuzione di viveri, istruzione, oratorio e attività con i giovani, lavori di manutenzione e agricoltura, assistenza sanitaria a domicilio.
2. LA MISSIONE LIGURE A CUBA
La missione interdiocesana ligure, nelle parrocchie di Santo Domingo e Manacas, accompagna e sostiene centinaia di famiglie attraverso le mense, la distribuzione di alimenti, di medicine, piccoli aiuti economici.
3. LA CHIESA SORELLA DI BURURI IN BURUNDI
La diocesi di Bururi ha stabilito rapporti con la diocesi di Savona-Noli che ha accolto i due sacerdoti don Athanase Bavugirije e don Cyriaque Sinzoyiheba. Molte delle parrocchie hanno chiese in cattivo stato. In particolare la chiesa parrocchiale di Kibago è molto piccola e vecchia e la diocesi ha iniziato la costruzione di una nuova parrocchia per la quale viene richiesto un aiuto alla nostra diocesi.
4. LA SCUOLA DEL SEMINARIO ALLA YOLE, NELLA REPUBBLICA CENTRAFRICANA
Il seminario della Yole, costruito nel 1986, è una delle 5 missioni fondate dai Padri Carmelitani Scalzi della Provincia Ligure in Repubblica Centrafricana, uno stato nel cuore dell’Africa con 5 milioni di abitanti circa. La scuola del seminario è frequentata da circa 200 alunni (medie e superiori) tra i quali ci sono anche 70 seminaristi carmelitani. In questo momento offre rifugio anche a oltre 200 sfollati della città di Bouar e dei villaggi limitrofi (ma il numero è variabile ed ha raggiunto anche i 500 rifugiati nei giorni scorsi!), persone fuggite dai pericoli della guerra e dell’ennesimo tentativo di colpo di stato. La scuola, per le sue diverse attività, anche artistiche e musicali, avrebbe bisogno di acquisto e di rifacimento di tavoli, banchi di scuola e panche, mentre l’accoglienza degli sfollati e delle persone in ricerca di rifugio richiede l’acquisto di coperte, lenzuola, stuoie e generi di prima necessità.
5. LA MISSIONE DI SUOR DANIELA MACCARI IN ECUADOR
Le Missionarie Comboniane sono presenti in Ecuador da circa 60 anni. Nella missione di Santa Maria de los Cayapas, una delle più lontane ed isolate, fondata dal padre imperiese Livio Martini, 52 anni fa, esistono mille difficoltà, tra cui il trasporto: non ci 
sono strade, dalla città a Santa Maria si impiegano quasi tre ore di canoa a motore, viaggio piuttosto costoso per il combustibile. Viene richiesto un aiuto per l’acquisto di prodotti alimentari, materiale per la catechesi, combustibile e materiale necessario per la riparazione della Cappella.

-- APPUNTAMENTI --
Domenica 14  Durante le Ss. Messe: Colletta diocesana a favore delle Missioni..
                     Ore 16: Incontro in presenza del 1 e 5° anno di Catechismo.
                     Ore 17,45: Incontro in presenza del 3° e 4° anno di Catechismo.
Martedì 16     Ore 18: S. Messa presieduta da P. Aurelio, missionario in Centrafrica.
Giovedì 18
SOLENNITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA, MADRE DI MISERICORDIA, Patrona di Savona e della Diocesi
                Orario Festivo (Ss. Messe in Parrocchia alle ore 8,30, 11 e 18,30)
Venerdì 19  SOLENNITÀ DI SAN GIUSEPPE
                Ore 16,50: Via Crucis - 
                Ore 17,30: Vespri solenni - 
                Ore 18: S. Messa solenne.
Domenica 21  Al termine delle Ss. Messe: raccolta della S. Vincenzo.
              Ore 15,30: Battesimo di Francesco Ferro, figlio di Nicola e Mirella Italia.


7 MARZO 2021

III Domenica Di quaresima
“Egli parlava del tempio del suo corpo

Carissimi,

    la bellezza di Gesù che abbiamo contemplato la scorsa settimana

nel Vangelo, questa domenica cede spazio alla Sua “durezza”, alla Sua

determinazione nello scacciare i “mercanti” dal Tempio. E lascia spazio

soprattutto alla Croce, “scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani”.

    Non c’è cristianesimo senza Croce (e risurrezione!) e non c’è croce senza

Cristo, il crocifisso (e risorto!). In ogni nostra croce è presente Cristo, non

siamo soli. Quando sentiamo il peso insopportabile di una croce che stiamo

portando (salute, lavoro, incomprensioni, divisioni e quant’altro) e ci

sembra di non farcela più, guardiamo alla Croce. Facciamoci un segno di

croce non frettoloso e automatico ma meditando sulla passione

(sofferenza e amore) di Gesù e gettando in Lui le nostre sofferenze 

e miserie, sicuri che non ci lascerà soli. La croce è “sapienza e potenza di Dio”

ed è la nostra unica speranza di salvezza. Non idolo, ma vero volto di quel

Dio che ha conosciuto la sofferenza e che attraverso di essa ci ha salvati.

† Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo †

Fraternamente,                                               Enrico

Lettura (Gv 2,13-25)

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 

Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.

 Allora fece una frusta di cordicelle

e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; 

gettò a terra il denaro dei cambiamonete

e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: 

«Portate via di qui queste cose e

non fate della casa del Padre mio un mercato!». 

I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto:

«Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero:

 «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: 

«Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». 

Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in

quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». 

Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti,

 i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura

 e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per

la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, 

credettero nel suo nome.

Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno

desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.



28 FEBBRAIO 2021

II Domenica Di quaresima
“L'offerta

Carissimi,

        “è bello per noi stare qui”. Pietro, che molto spesso dimostra di non capire la vita e le parole di Gesù, questa volta “ci azzecca” e non può trattenere la sua gioia! Nel Vangelo di questa II domenica di Quaresima la bellezza di Gesù trasfigurato (prefigurazione della Pasqua) conquista il cuore dei discepoli, l’esperienza dell’essere con Lui li riempie di una gioia profonda che li fa straparlare! La bellezza (di Gesù) sconvolge e salva il mondo. E questa “bellezza che salva il mondo è l’amore che condivide il dolore” (Fëdor Dostoevskij).

    Il percorso quaresimale (e tutta la vita cristiana) sono un invito a fare esperienza della bellezza di Dio attraverso una comunione sempre più profonda con Lui e con la Sua Parola ed è anche un invito a “scendere dal monte” per far conoscere la Bellezza di Dio nella condivisione con i fratelli.

     Con Gesù saliamo sul monte, “facciamo il pieno” di gioia e di Bellezza per poter scendere a valle e camminare con Lui verso i fratelli. E’ l’esperienza dell’Eucaristia alla quale partecipiamo, che non finisce con l’invio fatto dal sacerdote : “Andate in pace” ma, come dice la formula di congedo dei fedeli adottata dal nuovo messale, siamo invitati alla missione: “Andate e annunciate il Vangelo del Signore”. Con la testimonianza della vita … “e se necessario anche con la parola” (s. Francesco d’Assisi)!

    Buona “discesa” a tutti!

    Fraternamente,                                                 Enrico


Lettura (Mc 9,2-10)

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni 

e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. 

Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero

splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra 

potrebbe renderle così bianche. 

apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. 

Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: 

«Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, 

una per te, una per Mosè e una per Elia». 

Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. 

Venne una nube che li coprì con la sua ombra 

e dalla nube uscì una voce: 

«Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».

E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, 

se non Gesù solo, con loro. 

Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare

ad alcuno ciò che avevano visto, 

se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. 

Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi 

che cosa volesse dire risorgere dai morti.



Diocesi di Savona-Noli
CAMMINO DI QUARESIMA 2021

PELLEGRINI SUI PASSI DI GESU'

Il Vangelo di Gesù ci mette in cammino


“Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li

condusse sul monte” (Mc 9,2)

Luogo simbolico: il monte

Gesù sale sulla montagna: luogo della manifestazione luminosa di Dio, della visione ad ampio raggio, della scoperta dell’identità di Gesù. Raggiungiamo un “luogo alto” per guardare le cose da un punto di vista nuovo, facciamo cadere le nostre maschere e facciamoci trasfigurare da Dio.

Lettura

“Sequela” di Dietrich Bonhoeffer (Nachfolge, Queriniana pp. 44-45)

Che cosa si dice sul contenuto della sequela? Seguimi, vieni dietro a me! Questo è tutto. Andare dietro a Lui è un qualcosa assolutamente privo di contenuto. Non è infatti un programma di vita, la cui realizzazione possa apparire sensata, non è uno scopo, un ideale verso cui si possa tendere. Non è affatto qualcosa per cui, secondo l’opinione umana, possa valere la pena di mettere in gioco qualcosa o addirittura se stessi. (…) Si tagliano i ponti alle spalle, e si procede semplicemente in avanti. Si è chiamati fuori e si deve semplicemente “fuoriuscire” dall’esistenza condotta fino a quel momento, si deve “esistere” nel senso più rigoroso della parola. La realtà vecchia resta alle spalle, viene totalmente abbandonata. (…) Perciò non è possibile altro contenuto, dato che Gesù è l’unico contenuto. Accanto a Lui non c’è più alcun altro contenuto. Il contenuto è Lui stesso. La chiamata alla sequela è dunque vincolo alla sola persona di Gesù Cristo. E’ distruzione di ogni legalismo per mezzo della grazia di colui che chiama. E’ una chiamata, un comandamento di grazia. E’ al di là dell’inimicizia fra legge e vangelo. Cristo chiama, il discepolo segue. (…) Nei confronti di un’idea si può avere un rapporto di conoscenza, ci si può entusiasmare, forse anche si può volerla attuare, ma in nessun caso si può avere un rapporto personale di sequela ubbidiente. Un cristianesimo senza il Gesù Cristo vivo resta necessariamente un cristianesimo senza sequela, e un cristianesimo senza sequela è sempre un cristianesimo senza Gesù Cristo; è idea, mito.

Preghiera

“Chi sei” di Alda Merini

Sei il culmine del monte di cui i secoli sovrapposti determinano i fianchi, 

la Vetta irraggiungibile, il compendio di tutta la Natura 

per entro cui la nostra mente indaga. 

Sei Colui che ha due volti: uno di luce pascolo delle anime beate,

ed uno fosco indefinito, dove sono sommerse la gran parte dell’anime, 

cozzanti contro la persistente ombra nemica: 

e vanno, in quelle tenebre, protendendo le mani come ciechi …


Lunedì 1 _ Ore 18,30-19,30: Adorazione Eucaristica 

           aperta a tutti, organizzata dall’OCDS in   

           preparazione alle Prime Promesse di sabato.

Venerdì 5 _ 1° Venerdì del mese:

           Ore 9,30-17: Adorazione continuata Ss. Sacramento

           Ore 17: Via Crucis

           Ore 18: III Stazione Quaresimale in DUOMO



 21 FEBBRAIO 2021

Domenica Di quaresima
“L'alleanza

Carissimi,

il tempo di Quaresima che abbiamo cominciato é il tempo dell’ascolto. Il vero ascolto non è facile né automatico. E’ un esercizio che deve farsi largo nel nostro rumore, nelle tante nostre parole che diventano abitudini e sordità. Dobbiamo lasciare parlare il Signore, l’amico che ci dona fiducia, che ci capisce senza condannarci ma anche senza assecondarci, che non smette di sperare in noi e ci persuade nella via dell’amore.

Molte volte forse ascoltiamo poco, siamo diffidenti, crediamo di conoscere già e siamo incapaci di fare silenzio. Forse perché il vero ascolto ci obbliga a rientrare in noi stessi, a scendere in profondità e affrontare quello che abbiamo dentro, non intorno! In questo cammino della Quaresima possiamo ritrovare noi stessi avvicinandoci di più a Dio, lasciandogli, anche fisicamente, più spazio nelle nostre giornate e nelle nostre preoccupazioni.

La Quaresima ci aiuta ad andare dove non andremmo da soli, per paura o per pigrizia: nel deserto, luogo delle decisioni, dell’incontro con Dio, del porci di fronte alla vita senza inganni e false sicurezze. Nel deserto ci sono io e Dio che mi parla, e basta. Come andare nel deserto? Dove trovarlo? Senza andare in luoghi esotici e lontani, basta chiudere la stanza del proprio cuore, ascoltare il Signore e pregarlo. Andare nel deserto però significa anche sentire il freddo della condizione di tanti e per fare questo non possiamo restare nel nostro giardino dorato, protetto da una siepe inaccessibile, senza sporcarci le mani! Il deserto è vita vera, fatica, sforzo, assunzione delle proprie responsabilità.

Buon cammino quaresimale a tutti, in ascolto di Dio e dei fratelli!

                                                                                         Enrico

Lettura (Mc 1,12-15)

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto 

e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana.

 Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

 Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea,

 proclamando il vangelo di Dio, e diceva:

«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; 

convertitevi e credete nel Vangelo».


Diocesi di Savona-Noli
CAMMINO DI QUARESIMA 2021

PELLEGRINI SUI PASSI DI GESU'

Il Vangelo di Gesù ci mette in cammino

I DOMENICA DI QUARESIMA “Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto …” (Mt 1,12)

Luogo simbolico: il deserto

    Gesù va nel deserto: luogo della prova, della lotta spirituale e insieme dell’incontro intimo con Dio. In questo tempo facciamo esperienza forte della tentazione a vivere in solitudine: con l’aiuto del Signore trasformiamo la solitudine in spinta a uscire e incontrare gli altri.

Lettura

“Quello che le guide non dicono” di Manuel Belli (Ed. San Paolo, pag. 110-112)

    Le Mesetas mi hanno insegnato la sottile arte dello “starci dentro”. Non sei appena partito, e non sei ancora arrivato. Sei in mezzo. Il panorama è bellissimo, ma piuttosto monotono, e potresti non trovare conforto nemmeno in quello. Non ti aspettano grandi città: solo piccoli centri rurali, con servizi essenziali. Hai una sola possibilità: imparare a gustare la bellezza dello “starci dentro”, abitando gli aspetti più feriali, quotidiani e meno da “emozione forte” del Cammino. 

    Quella di cui stiamo parlando è un’arte che potrà tornarti buona in quel cammino che è la vita. Dove non mancano le emozioni forti, ma non le puoi confondere con la gioia. Una storia d‘amore non sta in piedi con l’emozione forte dell'inizio: richiede una delicatezza degli affetti che sappia trasformare l'ouverture dell’innamoramento nel delicato e gustoso sottofondo dell'amore fedele. 

    Le Mesetas potranno aiutarti molto ad apprendere dove stia la vera gioia, quella di cui si può vivere, quella feriale e ordinaria e non solo quella (troppo scontata) delle grandi occasioni. 

    Se esci dalla Mesetas affaticato ma forte, più consapevole dei doni che sono seminati nella tua vita e più predisposto a essere felice... non è male!

Preghiera

    Io non ho bisogno che di te, solitudine; alta, solenne, immortale, dove più nulla è sogno.


Riflessione ambientale

Nella prima lettura troviamo il racconto dell'alleanza stabilita tra Dio e gli uomini attraverso Noè, al quale il Signore promette che nessun diluvio potrà distruggere l'umanità.

Come segno di questo patto, Dio pone un arco sulle nubi, un ponte tra il cielo e la terra. Nella seconda lettura san Pietro apostolo ci rammenta che Cristo, giusto tra gli ingiusti, è morto per noi, per ricondurci a Dio, ristabilendo l'alleanza spezzata dai nostri peccati. Il Vangelo di Marco, dopo aver ricordato l'episodio della prova sperimentata con le tentazioni nel deserto ad opera di Satana, sottolinea l'obiettivo della missione di Gesù, venuto nel mondo per portarci il Regno di Dio, e per spronarci ad accoglierlo con la conversione.


Meditazione

L'alleanza di solito è un patto che si stabilisce tra controparti alla pari, interessate ad ottenere un beneficio in termini di sicurezza e di protezione. Qualora una controparte fosse chiaramente forte e potente, di un livello troppo elevato rispetto all'altra, certamente non ci sarebbe spazio per un patto libero ma per il dominio della parte più forte su quella più debole. Nel caso dell'alleanza tra Dio e gli uomini ci troviamo di fronte ad un patto atipico. Da un lato c'è l'Onnipotente Creatore, dall'altro c'è la fragile creatura, Dio non ha nessun interesse da difendere, non ha nulla da guadagnare da un'alleanza con l'umanità. L'uomo invece ha tutto da guadagnare, ha bisogno di Dio per salvarsi. Il rapporto sembrerebbe sbilanciato, tra la parte divina, che è libera di donarsi per puro amore, e quella umana, condizionata per necessità ad allearsi. Invece le cose non stanno così. Dio ha voluto bilanciare il rapporto con l'Incarnazione. Facendosi uomo, uno di noi, ha voluto consegnarsi nelle nostre mani, alla fragilità della nostra condizione, perché aderissimo al rapporto con Lui in piena libertà. L’alleanza tra Dio e l'uomo, dunque, è un patto che non può essere condizionato da forzature, da obblighi e da interessi di parte. L’alleanza che Gesù ha portato nel mondo è caratterizzata esclusivamente dall'amore. Liberamente, per amore Egli si è consegnato a noi per renderci liberi dal peccato, e per amore siamo chiamati, altrettanto liberamente, a rispondere alla sua offerta di salvezza offrendoci a Lui. È dall'incontro di queste due libertà che scaturisce la felicità, la gioia piena di entrambe le parti, che colora l'arcobaleno e a cui si arriva attraverso la prova del deserto, dove lo Spirito ci sospinge per purificare la nostra libertà.

A cura di don Maurizio Mirrilli

Preghiera

Santo Spirito, anche se mi costa chiedertelo, ti prego di condurmi

nel deserto per essere provato, perché la mia libertà sia purificata

da ogni forma di egoismo. Aiutami a rispondere alla chiamata del

Padre per stabilire un'alleanza d'amore con Gesù.


Azione

Scriverò in poche righe, sul mio diario spirituale, ciò che mi impegno a vivere per rispettare l'alleanza con Dio.


Giovedì 25 _ Commemorazione mensile di Gesù Bambino di Praga

             Ore 17: Adorazione Eucaristica. 

             Ore 18,00: S. Messa.

Venerdì 26 _ Ore 17: Via Crucis. 

             Ore 18: II Stazione Quaresimale in DUOMO.



 14 FEBBRAIO 2021

VI Domenica DEL TEMPO ORDINARIO
“La quarantena
Carissimi,
    l’11 febbraio abbiamo celebrato la Giornata mondiale del Malato durante la quale ho conferito il sacramento dell’Unzione degli Infermi ad una ventina di parrocchiani. Siamo chiamati a vivere la vicinanza alle persone malate, oltre che personalmente, anche in forma comunitaria. Papa Francesco ci ricorda che “l’amore fraterno in Cristo genera una comunità capace di guarigione, che non abbandona nessuno, che include ed accoglie soprattutto i più fragili”. 
    Approfitto di questa occasione per ringraziare i ministri straordinari dell’Eucaristia che sono vicini ai malati della nostra parrocchia e tutte le persone che vivono quotidianamente, in diverse forme e molto spesso nel nascondimento, la vicinanza ai bisognosi e ai sofferenti.
    Lascio ora la parola alle nostre sorelle Monache carmelitane, chiedendovi una preghiera particolare per loro, particolarmente per le sorelle ammalate e per il riposo eterno dell’anima di suor Maria Agnese deceduta lo scorso 11 febbraio, giorno della B.V. Maria di Lourdes.
    Fraternamente,                                                                                   Enrico

Tempo di Quaresima
    Entriamo nella Quaresima con alcune parole di San Giovanni XXIII col proposito di seguirle con cuore docile.
    “O Signore, non permettere che accorriamo alle fontane dissipate, né che imitiamo il servo infedele o la vergine stolta; non permettere che il godimento dei beni della terra renda insensibile il nostro cuore al lamento dei poveri, degli ammalati, degli orfani, degli innumerevoli fratelli che mancano del minimo necessario per nutrirsi e per vestirsi, per radunare la famiglia sotto un solo tetto. Concedi ai successori degli apostoli e dei discepoli e a quanti prendono nome da te e dalla tua croce, di portare avanti l'opera dell’evangelizzazione, di sostenerla con la preghiera, con la sofferenza, con l'intima fedeltà alla tua volontà. E come tu, agnello innocente, che ti sei presentato a Giovanni in atteggiamento di peccatore, attrai anche noi alle acque del Giordano. Là vogliamo accorrere per confessare i nostri peccati e purificare i nostri cuori”.
A cura delle Monache Carmelitane

Lettura (Mc 1,40-45)
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». 
Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: 
«Lo voglio, sii purificato!». 
subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. 
E, ammonendolo severamente, lo cacciò via
subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; 
va', invece, a mostrarti al sacerdote e offri
per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». 
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente
in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; 
e venivano a lui da ogni parte.

Diocesi di Savona-Noli
CAMMINO DI QUARESIMA 2021
PELLEGRINI SUI PASSI DI GESU'

Introduzione
    Il tema dell’”Uscire e mettersi in cammino” deriva dalle sollecitazioni del Vangelo della Domenica (tutte le domeniche da Quaresima fino alla Pentecoste) e dal desiderio di fare la differenza rispetto alla pandemia che cerca di “rinchiuderci in casa o peggio nei nostri luoghi bui dell’anima”.
 Questo primo cammino quaresimale si sviluppa in quattro blocchi e si snoda dal Mercoledì delle Ceneri fino alla Domenica di Resurrezione. In ogni Domenica, o giornata particolare (Mercoledì Ceneri, 18 Marzo, Triduo santo) cercheremo di offrire alcuni spunti evangelici e “luoghi simbolici” dal quale partire per il cammino spirituale dei singoli e dei gruppi pastorali delle nostre parrocchie, sempre con uno sguardo verso il “fuori di noi e dei nostri ideali - o concreti - recinti spirituali”.
Gli spunti sono di carattere trasversale, sono soprattutto sollecitazioni simboliche, e possono essere utilizzati su più livelli di età, dai bambini agli adulti.

Il Vangelo di Gesù ci mette in cammino
MERCOLEDÌ DELLE CENERI 
“Quando tu preghi, entra nella tua camera …” (Mt 6,6)
Luogo simbolico: la stanza
    Nel segreto di una stanza, che in questo particolare tempo, per molti di noi, è diventato a volte “rifugio” altre volte “prigione”, comincia il nostro cammino alla sequela di Gesù, lui che per primo si mette in movimento senza mai fermarsi.

Preghiera
       Entra, mettiti in cammino, un passo dopo l’altro da fuori a dentro, cercalo nell’intimo; se non lo trovi, attendilo … presto sarà qui. Nel segreto, ti parlerà!
    Entra, il corpo fermo, riposati, in movimento con lo spirito, cercalo, seguilo, Lui, l’”uomo che cammina”, non ha un posto dove posare il capo!
    Vuoi seguirlo? Lascia fluire la vita, l’anima, l’amore. Amare e farsi amare, è possibile anche nel chiuso di una stanza, basta aprire la porta del cuore. E se questa porta è aperta, allora … Esci, mettiti in viaggio, un passo dopo l’altro, da dentro a fuori. Coraggio, inizia il tuo pellegrinaggio!

             Mercoledì 17  ”LE CENERI” - Inizio del TEMPO DI QUARESIMA - 
Giornata di astinenza e digiuno. 
Ore 18: S. Messa in S.. PIETRO.

            Venerdì 19  Ore 17: Via Crucis. Ore 18: I Stazione Quaresimale in DUOMO.


 7 FEBBRAIO 2021

Domenica DEL TEMPO ORDINARIO
“La predicazione


Carissimi,
    ci sono 4 verbi che legano insieme le letture della Parola di Dio di questa 5a domenica del tempo ordinario: prendersi cura, pregare, servire e annunciare. Sono verbi tipici del nostro essere cristiani e non possono essere “divisi”. Pregare e annunciare, prendersi cura e servire.
    “Guai a me se non annuncio il Vangelo”, come ci dice san Paolo nella 1a lettera ai Corinzi, non significa fare delle prediche (più o meno) belle né spiegare un libro (IL Libro per eccellenza!) ma significa vivere da cristiani, testimoniare la fede nelle opere. Siamo tutti più o meno malati, nel corpo o nello spirito e tutti bisognosi di guarigione. Portare gli altri a Gesù (preghiera di intercessione) perché li guarisca e portare Gesù ai fratelli facendoci servitori di tutti (comandamento dell’amore fraterno) è la più alta testimonianza cristiana. L’incontro vero e profondo con Gesù non può non renderci servi gli uni degli altri. Gesù è la medicina, il Suo amore mi libera dalla “febbre” dell’egoismo e mi sospinge a diventare “servo per amore”. E così diventiamo tutti collaboratori della Sua missione, oggi come allora.
    Preghiamo: “Signore Gesù, Tu sei venuto per avvicinarti a noi, a costo
di sporcarti con il nostro peccato. Non ci abbandoni ai nostri mali, ci prendi per mano per rimetterci in piedi facendoci ritrovare la nostra dignità. Il tuo è un gesto di risurrezione, è un’offerta di amore che ci trasforma nel profondo e ci fa scoprire quanto sia bello servire”.
    Buona domenica e buona settimana a tutti!
Fraternamente,                                                              Enrico

Lettura (Mc 1,29-39)
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, 
subito andò nella casa di Simone e Andrea, in
compagnia di Giacomo e Giovanni. 
La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito
gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare
 prendendola per mano; la febbre la lasciò
ed ella li serviva. 
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e
gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. 
Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, 
perché lo conoscevano. 
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, 
si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 
Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 
Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi
vicini. perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 
E andò per tutta la
Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.


Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente della CEI
per la 43a Giornata Nazionale per la Vita
“Libertà e vita”
    La pandemia ci ha fatto sperimentare in maniera inattesa e drammatica la limitazione delle libertà personali e comunitarie, portandoci a riflettere sul senso profondo della libertà in rapporto alla vita di tutti: bambini e anziani, giovani e adulti, nascituri e persone in fin di vita.
    La Giornata per la Vita 2021 vuol essere un’occasione preziosa per sensibilizzare tutti al valore dell’autentica libertà, nella prospettiva di un suo esercizio a servizio della vita: la libertà non è il fine, ma lo “strumento” per raggiungere il bene proprio e degli altri, un bene strettamente interconnesso.
    La vera questione umana non è la libertà, ma l’uso di essa. La libertà può distruggere se stessa. Una cultura pervasa di diritti individuali assolutizzati rende ciechi e deforma la percezione della realtà, genera egoismi e derive abortive ed eutanasiche, interventi indiscriminati sul corpo umano, sui rapporti sociali e sull’ambiente.
    Papa Francesco ci ricorda che l’amore è la vera libertà perché distacca dal possesso, ricostruisce le relazioni, sa accogliere e valorizzare il prossimo, trasforma in dono gioioso ogni fatica e rende capaci di comunione.
    Il binomio “libertà e vita” è inscindibile. Costituisce un’alleanza feconda e lieta, che Dio ha impresso nell’animo umano per consentirgli di essere davvero felice. Senza il dono della libertà l’umanità non sarebbe se stessa, né potrebbe dirsi autenticamente legata a Colui che l’ha creata; senza il dono della vita non avremmo la possibilità di lasciare una traccia di bellezza in questo mondo, di cambiare l’esistente, di migliorare la situazione in cui si nasce e cresce.
    L’asse che unisce la libertà e la vita è la responsabilità. Essa è la misura, anzi il laboratorio che fonde insieme le virtù della giustizia e della prudenza, della fortezza e della temperanza. La responsabilità è disponibilità all’altro e alla speranza, è apertura all’Altro e alla felicità.     Responsabilità significa andare oltre la propria libertà per accogliere nel proprio orizzonte la vita di altre persone. Senza responsabilità, libertà e vita sono destinate a entrare in conflitto tra loro; rimangono, comunque, incapaci di esprimersi pienamente.
    Dire “sì” alla vita è il compimento di una libertà che può cambiare la storia. Ogni uomo merita di nascere e di esistere. Ogni essere umano possiede, fin dal concepimento, un potenziale di bene e di bello che aspetta di essere espresso e trasformato in atto concreto; solo considerando la “persona” come “fine ultimo” sarà possibile rigenerare l’orizzonte sociale ed economico, politico e culturale, antropologico, educativo e mediale.
    L’esercizio pieno della libertà richiede la Verità: se desideriamo servire la vita con vera libertà occorre che i cristiani e tutti gli uomini di buona volontà s’impegnino a conoscere e far conoscere la Verità che sola ci rende liberi veramente. Così potremo accogliere con gioia ogni vita umana, unica e irripetibile, che vale per se stessa, costituisce un valore inestimabile.