“ P RE SEP I O IN F AM I G L I A” 2 0 2 1 
 Anche quest’anno, purtroppo, a causa della pandemia non sarà possibile fare il concorso dei presepi e passare nelle vostre case a “giudicare” le migliori opere artistiche, come era ormai consuetudine da parecchi anni fino al 2019. Come lo scorso anno, quindi, si allestirà un’esposizione delle foto dei vostri presepi in Chiesa. Potete pertanto fare una foto (formato 15x22,5) del vostro presepe e consegnarla direttamente a P. Enrico (o, in sua assenza, in Segreteria) in una busta con nome, indirizzo e recapito telefonico della famiglia entro Domenica 19 dicembre. 

12 DICEMBRE 2021
III domenica dI AVVENTO

“Sempre lieti nel Signore

Carissimi, 
     in questa domenica “della gioia” (tema dominante delle prime due letture di oggi) siamo chiamati a riscoprire la fonte della gioia cristiana che è rappresentata dalla vicinanza del Signore che viene per operare la salvezza nella nostra vita. Spero che ciascuno di noi abbia sperimentato questa gioia in diverse occasioni della vita. Lo scorso mercoledì 8 dicembre ho visto questa gioia impressa sul volto, irrorato di lacrime, di p. Marco Garagnani, novello sacerdote carmelitano e l’ho vista sui volti dei seminaristi di Arenzano che partecipavano alla sua ordinazione sacerdotale.
     Il Vangelo odierno invece si focalizza sul tema della conversione, condizione necessaria per accogliere il Dio che viene; questa conversione deve concretizzarsi in scelte fattive, a seconda della condizione di vita in cui ciascuno si trova. Scelte che impegnano la vita: richiesta di condivisione concreta con i poveri, legalità e giustizia nel proprio ambito di vita, volontà di non approfittare della nostra posizione per trarre un vantaggio egoistico a discapito degli altri. Facciamo nostra la domanda del Vangelo di oggi: “Che cosa dobbiamo fare?”. E’ un punto di partenza, segno di una volontà decisa di cambiare, anche se cambiare non è sempre facile, richiede un cammino. 
     Buona domenica di gioia con una finestra spalancata su un futuro diverso, senza timori e paure. 
                                                                                 Fraternamente, Enrico

Lettura (Lc 3,10-18) «E noi che cosa dobbiamo fare? »

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».

Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».

Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».

Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.



5 DICEMBRE 2021
II domenica dI AVVENTO

Preparare la via, raddrizzare i sentieri

Carissimi, ci prepariamo alla solennità dell’Immacolata e Maria ci accompagna in questo tempo di Avvento. In Lei vediamo che l’amore di Dio Padre è pieno di “fantasia e di creatività” avendola ricolmata di ogni grazia e riservandole un trattamento del tutto singolare. Come figlia di Adamo (e quindi nostra sorella) anch’essa è stata redenta dal suo Figlio ma in modo sublime. Infatti non è “stata tirata fuori dal fango”, come accade ad ognuno di noi grazie al sacramento del battesimo, ma è stata preservata dal cadervi. In lei appare in modo mirabile come la Grazia di Dio ci preceda sempre, anche se poi ha bisogno che ognuno di noi vi corrisponda nella sua esistenza concreta, fatta di decisioni, di gesti e di parole. Anche Maria ha compiuto un suo cammino personale di adesione alla fede, anche lei è cresciuta nella santità unendosi sempre più a quel Dio che lei aveva avuto il dono di portare, Vergine Immacolata, nel proprio grembo. E si è sempre più unita a Lui in un legame d’amore fondato sull’ascolto della Parola e l’adesione alla volontà del Padre. La solennità dell’Immacolata porta nel cuore dei credenti una speranza nuova: il male può essere vinto per grazia (senza nessun merito da parte nostra)! Ma anche da noi Dio attende quel “sì” che Maria ha sempre pronunciato nella fede, un “sì” che è lo slancio del credente che si mette nelle mani del suo Dio. Concludo con un ringraziamento ai volontari e volontarie che sabato 27 novembre si sono resi disponibili per la colletta alimentare al Carrefour di via Guidobono. Il ringraziamento si estende ovviamente a tutti coloro che hanno aderito a questa iniziativa e che, con i loro “acquisti solidali”, ci hanno permesso di raccogliere oltre 400 kg. di generi alimentari. Buona domenica a tutti e buona festa dell’Immacolata! Fraternamente, Enrico


Lettura (Lc 3,1-6) «Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio! » 

Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesa­re, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea. Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell'Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia:

«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».


28 NOVEMBRE 2021
I domenica dI AVVENTO

"Invito alla speranza


Carissimi, con questa domenica inizia un nuovo anno liturgico e siamo proiettati immediatamente nel tempo di Avvento. Avvento non significa “attesa” (Gesù è già venuto e in Lui Dio ha manifestato il suo amore per tutti gli uomini!) ma significa “venuta”, perché è memoria gioiosa della venuta del Figlio di Dio nella nostra carne. E’ occasione per ridestare la nostra capacità di riconoscere il Signore risorto che ci visita con le sue “venute” quotidiane. Egli ci dona infatti la Sua presenza attraverso la Parola e i sacramenti e ci viene incontro in ogni povero che domanda la nostra bontà, il nostro soccorso, la nostra tenerezza. Questo tempo, poi, ci tiene svegli, pronti ad accogliere quella “venuta” del Signore Gesù nella gloria che coinciderà con il suo compimento. Ogni Avvento reca con se ansie, gioie, speranze e scoraggiamenti di un momento particolare, come quello che stiamo vivendo. Come vivere l’Avvento in famiglia? E’ possibile celebrare il Natale senza un segno visibile in casa? Il presepe, anche piccolo, può essere il “pretesto” per fermarci davanti alla capanna (anche per noi adulti, non solo per i bambini!) per contemplare Dio che si fa bambino. E magari accanto al presepe trovarsi insieme, tutta la famiglia, la sera, per una breve preghiera anche spontanea, per leggere un brano di Vangelo, per rivedere la nostra giornata e chiedere perdono. E magari, durante questa preghiera, accendiamo un cero, segno della nostra speranza, fragile come una fiamma ma anche calorosa ed autentica. E partecipiamo alle proposte di solidarietà che la parrocchia ci propone, non solo con il dono, ma con il cuore, con uno stile più sobrio, che è un modo concreto per vivere la condivisione. Buon tempo di Avvento a tutti! 
 Fraternamente, Enrico


Lettura (Lc 21,25-28.34-36) «La vostra liberazione è vicina »


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saran­no segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le po­tenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nu­be con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risol­levatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.

State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'im­provviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Ve­gliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di com­parire davanti al Figlio dell'uomo».