31 GENNAIO 2021
24 GENNAIO 2021
17 GENNAIO 2021
10 GENNAIO 2021
1° GENNAIO 2021
Carissimi,
la solennità della Madre di Dio ci offre la possibilità di contemplare
il mistero dell’Incarnazione facendo nostro lo sguardo di Maria
che “custodisce” tutto il suo vissuto nel suo cuore e lo “medita”. Si tratta
di soffermarsi per entrare in profondità in ciò che ha cambiato per sempre
la storia dell’umanità. E anche di soffermarci a rivedere e custodire con
riconoscenza le “tante cose” che abbiamo vissuto in un intero anno che è
stato certamente un anno “fuori dalle righe”. Maria ha saputo riconoscere
il “passaggio di Dio”, le tracce della Sua presenza, anche e soprattutto
quando le viene predetto (e sperimenta nella propria carne e nel cuore!)
che “una spada ti trafiggerà l’anima”. Solo quando riconosciamo il passaggio
di Dio nella nostra vita possono sgorgare la riconoscenza e la gratitudine
e cantare a Lui il nostro Magnificat e il nostro Te Deum. Non perché
viviamo una vita “ fuori dal mondo” ma proprio perché, come Maria, ci è
dato di generare il Figlio di Dio e la Sua vita in noi ci fa vedere le realtà
del mondo, anche quelle più dolorose e “contagiose”, con uno sguardo
trasfigurato.
Personalmente mi sento di ringraziare il Signore perché “grandi cose ha
fatto in me ( e per me!) l’Onnipotente”: Tra “queste grandi cose” c’è stato
anche e soprattutto il dono che mi ha fatto trasferendomi a Savona come
pastore della nostra parrocchia. E ringrazio tutti voi per l’affetto e la vicinanza
che ogni giorno mi manifestate e per la pazienza della quale fate
prova. Ringrazio il Signore per il dono della mia nuova comunità religiosa,
per il dono della presenza orante e operante delle nostre sorelle carmelitane,
continuando a ricordare al Signore i confratelli missionari e tutto il
popolo Centrafricano ancora una volta provato dall’insicurezza e dalla
mancanza di pace.
Buon anno a tutti, con lo sguardo di Maria e sotto la sua protezione
materna! p. Enrico
3 GENNAIO 2021
Mercoledì 6 gennaio
SOLENNITÀ DELL’EPIFANIA DEL SIGNORE
E FESTA DI GESÙ BAMBINO DI PRAGA
25 DICEMBRE 2020
Natale
Un grido nella notte squarcia il cielo di Betlemme: “E’ nato per voi il
Salvatore!” E i pastori, assonnati e stanchi, corrono alla grotta e si inginocchiano
con stupore davanti a un Bambino.
Per entrare nel Mistero del Natale è indispensabile la semplicità e la
fede di quei pastori, capaci di lasciarsi sorprendere dall’inaudito e di aderirvi
con il cuore. Il Natale infatti non è poesia, è l’Avvenimento più
sconvolgente della storia: Dio in persona viene a salvarci “dal di dentro”
delle nostre notti oscure, si china sulla nostra umanità ferita e sofferente
… proprio lì vuole essere il nostro Salvatore.
A noi è solo chiesto di riconoscerLo e di accoglierLo nelle piccole e grandi
circostanze della vita.
Davanti a quel Bambino, povero e indifeso, nella fredda notte di Betlemme,
cadono tutti i nostri sterili ragionamenti, zittiscono tutte le nostre
ridicole pretese … Si resta senza parole, come i pastori, aperti al Mistero.
E’ un Amore “da vertigini”. E’ l’amore di Dio fatto Carne per me …
qui, ora.
Le Monache Carmelitane
Questa notte, Gesù, è una notte decisamente speciale:
i tuoi discepoli, nonostante tutto, continuano a trovarsi sotto ogni latitudine
per celebrare la Tua nascita.
E tu vieni ancora ad incontrarci, senza barriere né distanze,
vieni a prendere dimora nel nostro cuore … e le tenebre si trasformano in
luce!
Tu sei l’Emmanuele e ci accompagni con tenerezza e misericordia, ci offri
la tua luce e la tua pace. Chi più di te conosce le fatiche e i dolori, le pene e i
drammi di tanti uomini e donne in questi nostri giorni difficili? Fragile come
un bambino, esposto alla violenza e ai disagi, tu hai condiviso totalmente la
nostra condizione, solo per amore. Non siamo noi a portarti, bambino indifeso,
sulle nostre stanche braccia e a deporti nel presepe, ma sei tu che ci porti,
ci sostieni. Non siamo noi a consolarti e a coccolarti ma sei tu che riscaldi i
nostri cuori, ci consoli e ci accarezzi teneramente. E il tuo abbraccio ci salva!
Buon Natale, Gesù Bambino, a te e alla tua splendida e Sacra Famiglia e
buon Natale a tutti noi! p.. Enrico
20 DICEMBRE 2020
Carissimi,
il Vangelo di questa quarta domenica di Avvento ci ripropone
il racconto dell’Annunciazione (Lc 1,26-38), il mistero a cui ritorniamo
ogni giorno recitando l’Angelus e l’Ave Maria. Questa preghiera ci fa rivivere
il momento decisivo, in cui Dio bussò al cuore di Maria e, ricevuto il
suo "sì", incominciò a prendere carne in lei e da lei. Oggi, come ogni
giorno, Dio bussa alla porta del nostro cuore e attende un “sì” generoso
per potersi nuovamente incarnare in noi e continuare ad essere
“l’Emmanuele”, il Dio con noi.
Abbiamo cominciato la Novena nella Messa quotidiana delle ore 18,
aiutandoci con l’antico canto delle “profezie”, un invitatorio introdotto ed
intervallato dall'antifona responsoriale: «Regem venturum Dominum venite
adoremus!», tradotta in italiano: "Venite, adoriamo il Re Signore che
sta per venire!". Le strofe sono ispirate a brani dell'Antico Testamento e
sottolineano in maniera speciale la venuta del Salvatore di Israele, il Messia
atteso e sperato.
Le foto che ci avete fatto pervenire dei vostri presepi domestici sono esposte
in Chiesa e ci ricordano proprio che Dio viene ad incarnarsi nel
nostro quotidiano, fatto di luci ed ombre e di accoglienza reciproca, in modo
particolare di accoglienza dei piccoli!
Insieme alla San Vincenzo vi ringraziamo per i generi alimentari che ci
avete fatto pervenire in questo mese di dicembre e che sono stati distribuiti
ai poveri e per le offerte raccolte la scorsa domenica durante la celebrazione
delle Ss. Messe (devolute al fondo diocesano di solidarietà: “Insieme
per ripartire”).
Ricordiamo nella preghiera la cara Repubblica Centrafricana che in
queste ore sta vivendo una ennesima situazione di insicurezza: preghiamo
per tutti coloro che sono provati da questi avvenimenti e per i nostri confratelli
che condividono la sofferenza della popolazione.
La vigilia di Natale (24 dicembre) celebreremo una Messa prefestiva
“straordinaria” alle ore 16, oltre a quella delle ore 18, e poi la Messa della
natività alle ore 20. Sia la Messa delle ore 20, sia la Messa di Natale
delle ore 11 saranno trasmesse in streaming sul canale della parrocchia
per permettere a chi non potrà venire in Chiesa (anche per ragioni di spazio
ridotto della nostra parrocchia!) di seguire la celebrazione.
Buona novena di Natale a tutti,
fraternamente, p. Enrico
Lettura (Lc 1,26-38)
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea,
chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo
della casa di Davide, di nome Giuseppe.
La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse:
«Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un
saluto come questo. L’angelo le disse:
«Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso
Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo;
l Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e
regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo:
«Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo:
«Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo
ti coprirà con la sua ombra.
Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.
Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito
anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei,
che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore:
avvenga per me secondo la tua parola».
E l’angelo si allontanò da lei.
Lunedì14 dicembre
Solennità di SAN GIOVANNI DELLA CROCE
Giovanni de Yepes y Alvarez (Fontiveros, Spagna, c. 1592 - Ubeda, 14 Dicembre 1591) entrò a 21 anni nel Carmelo, ricevendo un’accurata formazione umanistica e teologica. Condivise con S. Teresa di Gesù il progetto di riforma dell’Ordine Carmelitano, che attuò e visse con esemplare coerenza, soffrendo opposizioni e persecuzioni, tra cui la dura prigione di Toledo. In questo cammino di croce, abbracciata per puro amore, ebbe le più alte illuminazioni mistiche di cui fu cantore e dottore nelle sue opere. Canonizzato da Benedetto XIII il 27 dicembre 1726, venne proclamato Dottore della Chiesa da Pio XI il 24 agosto 1926.
Ore 8,15: Ufficio delle Letture e Lodi Ore 17.30: Vespri
Ore 9,00: S. Messa Ore 18,00: S. Messa solenne
13 DICEMBRE 2020
Carissimi,
siamo entrati nella seconda metà del tempo di Avvento in una veloce
preparazione al Natale … I profeti Isaia e Giovanni ci stanno guidando
nel cammino insieme alla Vergine Maria che abbiamo celebrato lo scorso
8 dicembre, giorno che segna anche l’inizio “dell’anno di San Giuseppe”
indetto dal Papa in occasione del 150° anniversario della proclamazione di
San Giuseppe come patrono universale della Chiesa. “Con cuore di Padre”
San Giuseppe ha atteso e amato Gesù e ha fatto della sua vita un servizio,
un sacrificio, al mistero dell’Incarnazione e della Redenzione.
Mercoledì 16 dicembre inizia la novena di Natale che vivremo in modo
particolare durante la Messa delle 18 e anche attraverso gli incontri del
catechismo della prossima settimana.
Domenica prossima, 20 dicembre, durante tutte le Messe, saranno benedette
le statuine di Gesù Bambino da mettere nel presepe, sperando un giorno di
poter tornare a benedire anche tutti i nostri numerosi bambini del catechismo
che animavano la Messa domenicale delle 11! Ringrazio Lina, Oscar, Salvatore,
Gianni e Lucia che hanno allestito il nostro bel presepe parrocchiale e vi
invito ancora a portare le foto del vostro presepe per essere esposte in Chiesa
e aiutarci nella preghiera durante la novena e il tempo di Natale.
Sempre la prossima domenica la nostra Provincia religiosa dei Carmelitani
Scalzi della Liguria apre le celebrazioni per il 50° anniversario della fondazione
della missione in Rep. Centrafricana: anche noi lo ricorderemo
nella Messa delle ore 11 con la presenza di P. Cyriaque Soumbou, sacerdote
carmelitano centrafricano che resterà poi nella nostra comunità parrocchiale
fino alla fine del tempo di Natale.
Vi auguro una gioiosa e proficua preparazione al Natale ricordando nella
preghiera ciascuno di voi, fra Enrico
Lettura (Gv 1,6-8.19-28)
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i
Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo:
«Tu, chi sei?». Egli confessò
e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo».
Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu
Elia?». «Non lo sono», disse.
«Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei?
Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato.
Che cosa dici di te stesso?».
Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto:
Rendete diritta la via del Signore, come
disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei.
Essi lo interrogarono e gli dissero:
«Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?».
Giovanni rispose loro:
«Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che
viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano,
dove Giovanni stava battezzando.