31 GENNAIO 2021

IV Domenica DEL TEMPO ORDINARIO
“Che cosa vuoi da me?

Si può partecipare alla Celebrazione della S. Messa delle ore 11 collegandosi in diretta streaming sul canale Youtube della Parrocchia al seguente link:

Dal "Camminiamo Insieme" di questa settimana:

 
Carissimi,
il 2 febbraio 2021 ricorre il 25º anniversario della Giornata Mondiale della Vita Consacrata. La giornata è stata istituita da Papa Giovanni Paolo II nel 1997 e celebrata ogni 2 febbraio, festa della Presentazione di Gesù al Tempio.
Prima di lasciarvi alla lettura della bella e profonda meditazione delle nostre sorelle carmelitane di Savona proprio in vista di questa festa, vi invito ad unirvi alla nostra preghiera per le consacrate e i consacrati e a partecipare alla Messa che celebreremo martedì 2 febbraio alle ore 18 nella nostra parrocchia (con la tradizionale benedizione delle candele o “candelora”).
Buona lettura e buona settimana a tutti!
Fraternamente,                                                              Enrico

Giornata mondiale della vita consacrata
    Il Vangelo della Presentazione di Gesù Bambino al tempio ci mostra la celebrazione di un atto religioso che la legge di Mosè prescriveva e al quale anche il Figlio di Dio fatto uomo ha voluto sottomettersi per esprimere un'obbedienza, una consegna e una totale sottomissione a Dio Padre. Questo Vangelo offre molti spunti di riflessione, ma in questo giorno vogliamo soprattutto leggerlo pensando alla vita consacrata che oggi la Chiesa ricorda e celebra.
    Vita consacrata intesa come dono di sé, come offerta della propria vita al Padre, come consegna in risposta ad un dono ricevuto e accolto, quello della chiamata. Come Gesù Bambino viene portato al tempio da Maria e Giuseppe e viene offerto, così le anime consacrate vengono offerte per le mani della Chiesa al Padre per significare che nessuno vive per sé stesso (cfr. Rom 14,7), ma tutti siamo innestati ed appartenenti ad un unico Corpo, che è la Chiesa, e insieme viviamo e lavoriamo per edificarlo giorno dopo giorno. Quindi per un aspetto possiamo vedere in quel Piccolo Bambino offerto ogni anima consacrata donata e consegnata per mezzo della Chiesa al Padre.
    Dall’altra parte possiamo riconoscere nei vegliardi Simeone e Anna come l’incarnazione di alcuni atteggiamenti fondamentale dell’anima consacrata.
Guardando a Simeone possiamo cogliere la capacità di vivere tutti gli eventi nella luce dello Spirito Santo e quindi saper leggere e riconoscere i segni della presenza di Dio in tutto ciò che si vive: incontri, persone, situazioni, tutto diventa epifania di Dio, segno di salvezza. Da Anna si può apprendere la fedeltà e la paziente attesa di chi sa che i tempi di Dio non sono come i nostri, che davanti a Lui un giorno è come mille anni (cfr. salmo 89) e che dobbiamo imparare a mettere da parte i nostri piccoli calcoli umani per lasciare che sia Lui a disporre i tempi e i momenti della nostra vita. Entrambi, Simeone e Anna, ricevono la loro “gratificazione” solo alla fine della vita, ormai avanti negli anni e questo non perché Dio si diverta a farci aspettare, ma perché solo chi sa attendere con umile pazienza sa riconoscere il passaggio di Dio nella sua vita.
    Ecco quindi perché oggi si ricorda la vita religiosa, perché proprio i consacrati sono chiamati a vivere, in forza della loro consacrazione, queste dimensioni in maniera più intensa e totale anche a favore di tutto il popolo di Dio, riconoscendo “la salvezza” che ci viene incontro in quel Bambino e che vuole illuminare con la sua luce tutte le genti.     
                                                                               A cura delle Monache Carmelitane

Lettura (Mc 1,21-28)
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, a Cafàrnao, insegnava. Ed
erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnaménto nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Giovedì 11 FEBBRAIO
29a Giornata mondiale del Malato
Nel corso della S. Messa delle ore 18 verrà amministrato il sacramento dell’Unzione degli Infermi. Per poterlo ricevere occorre prenotarsi dal Parroco o dalla Segretaria entro il 10 febbraio.

 24 GENNAIO 2021

III Domenica DEL TEMPO ORDINARIO
“Cambiare vita, cambiare mentalità
Dal "Camminiamo Insieme" di questa settimana:

 
Carissimi,
Papa Francesco ha istituito nella 3a domenica del Tempo Ordinario che celebriamo quest’oggi la Domenica della Parola di Dio con lo scopo che “possa far crescere nel popolo di Dio la religiosa e assidua familiarità con le Sacre Scritture”. Spero sia un incentivo per noi a leggere, conoscere e mettere in pratica la Parola. 
Alcuni anni fa ho conosciuto un giovane che si era “preso il gusto” e l’impegno di leggere la Bibbia da cima a fondo e dopo un paio di anni mi faceva sapere pieno di entusiasmo che aveva finito di leggerla per intero e aveva già cominciato a rileggerla per la seconda volta! E questa lettura orante gli ha cambiato la vita: ogni volta che lo incontravo o che ci “sentivamo” per iscritto riscontravo in lui l’opera che Dio stava compiendo e come questa Parola diventasse sempre di più “vita vissuta” nel suo quotidiano.
La Parola di Dio, se lasciata penetrare nel nostro intimo, cambia la vita, cambia la mentalità e ci rende veramente liberi. Ci converte. Convertirsi è questione di sguardi (bisogna imparare a guardare!), è questione di udito (saper ascoltare l’Altro, gli altri e se stessi!); è questione di tatto: siamo in con-tatto con le parti più lontane del mondo (e questo è bello) ma spesso non ci accorgiamo di non esserlo con quelle più vicine a noi. Conversione significa vivere la quotidianità con passione, con gusto (ecco il 4° senso), cercare il sapore autentico delle cose, correndo anche il rischio che possa in un primo momento non piacerci, risultare sgradevole, fastidioso. 
Convertirsi significa spargere “soave profumo” lì dove ce n’é più bisogno, fiore nel deserto capace di “abbellir erme contrade”.
Convertirsi è dunque vita che si fa preghiera, cioè dialogo, incontro con Dio; è lasciare ogni giorno le reti che ci vincolano e ci impediscono di essere felici.
Lasciamoci illuminare dalla Parola di Dio, lasciamoci convertire e, come i primi apostoli, andiamo dietro a Gesù. Che la nostra vita sia preghiera e che la preghiera sia incarnata nel vivere quotidiano.
Buona settimana a tutti!                                                                    p. Enrico

Lettura (Gv 1,35-42)
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di
Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel
Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone,
mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a
me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre
anch'essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro
padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

La Domenica della Parola di Dio
Con la Lettera apostolica in forma di Motu proprio “Aperuit illis”, il Papa stabilì nel 2019 che “la III Domenica del Tempo ordinario sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio per riscoprire il senso pasquale e salvifico della Parola di Dio che spinge in modo sempre rinnovato ad uscire dall’individualismo per rinascere nella carità”. Il documento venne pubblicato il 30 settembre, nel giorno della memoria liturgica di San Girolamo, all’inizio
del 1600° anniversario della morte del celebre traduttore della Bibbia in latino che affermava: “L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”.
Esso inizia con il passo del Vangelo di Luca (Lc 24,45) in cui Gesù risorto appare ai discepoli mentre sono radunati insieme: "Allora aprì loro (aperuit illis) la mente all'intelligenza delle Scritture".
Sul sito www.chiesacattolica.it è possibile trovare il Sussidio che gli Uffici Nazionali Catechistico, Liturgico e per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso hanno preparato per la preghiera personale e comunitaria.
A fare da filo conduttore al testo è il tema della speranza. Scrive mons. Stefano Russo, Segretario Generale della Cei, nella presentazione: “Vogliamo chiedere alla Sacra Scrittura le parole per esprimere la sofferenza di questi tempi, ma soprattutto la speranza fondata sulla fede nel Risorto. Oggi abbiamo bisogno di parole di speranza, che ci consentano di restare con i piedi per terra ma con lo sguardo rivolto al futuro. Queste parole sono custodite dalla Sacra Scrittura che, mentre dà voce al dolore dell’orante, gli assicura quella consolazione del Signore che apre il cuore ad un futuro di solida speranza”.

 17 GENNAIO 2021

II Domenica DEL TEMPO ORDINARIO
“Lo sguardo dell'amore
Dal "Camminiamo Insieme" di questa settimana:

 
Carissimi,
ai 2 discepoli del Battista che volevano seguire “l’Agnello di Dio” e che gli chiedono dove abitasse, Gesù risponde: “Venite e vedrete”.
Se vogliamo fare la Sua conoscenza, la solo strada è rimanere con Lui dandogli ciò che di più prezioso abbiamo: il nostro tempo, la nostra disponibilità, un cuore aperto e orecchie “affamate” della Sua Parola! Solo così saremo “fecondi” e potremo condurre a Lui altre persone che Lo cercano, magari senza neppure saperlo!
In questa domenica “vocazionale” (la Parola di Dio ci parla quest’oggi di diverse vocazioni) riscopriamo la chiamata di Dio su ciascuno di noi e andiamo dietro Lui, per essere missionari, testimoni del Vangelo, pazienti e fecondi.
Vi invito ancora una volta a pregare per la pace in Repubblica Centrafricana in questo ennesimo periodo di rivolte e scontri armati e per i nostri confratelli sempre accanto alle persone provate e spesso in fuga dalle loro abitazioni.
Buona domenica e buona settimana a tutti!                                               p. Enrico

Lettura (Gv 1,35-42)
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, 
fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: 
«Ecco l'agnello di Dio!». 
E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così,
seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». 
Gli risposero: «Rabbi - che, tradotto, significa maestro -, dove dimori?».
Disse loro: «Venite e vedrete». 
Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno
rimasero con lui: erano circa le quattro del pomeriggio. 
Uno dei due che avevano
udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, 
fratello di Simon Pietro.
Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: 
«Abbiamo trovato il Messia»
- che si traduce Cristo - e lo condusse da Gesù. 
Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse:
«Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa», che significa Pietro.

17 gennaio - GIORNATA PER L'APPROFONDIMENTO E LO SVILUPPO DEL
DIALOGO TRA CATTOLICI ED EBREI
In applicazione delle indicazioni del Concilio Ecumenico Vaticano II, la Conferenza
Episcopale Italiana, nel settembre 1989, ha stabilito che il 17 gennaio di ogni anno
si celebri nelle comunità ecclesiali una "Giornata di dialogo religioso ebraicocristiano".
La data scelta per celebrare tale giornata è il giorno prima dell'inizio della
"Settimana di preghiere per l'unità dei cristiani", per esprimere che è necessario ritrovare
le nostre comuni radici prima di cominciare a cercare l'unità. Scopo della Giornata
è quello di sensibilizzare i cristiani verso il rispetto, il dialogo e la conoscenza della
tradizione ebraica.

18-25 gennaio - SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI
Il tema scelto quest’anno è: “Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto”,
tratto dal Vangelo di Giovanni 15,1-17. Il materiale è stato preparato dalla Comunità
monastica di Grandchamp (Francia) ed è possibile trovarlo e consultarlo sul
sito https://ecumenismo.chiesacattolica.it.

10 GENNAIO 2021

BATTESIMO DEL SIGNORE
“Fonte di vita per l'eternità”-
Carissimi,
nel Battesimo Gesù si immerge totalmente nella nostra condizione
umana. Dopo essersi messo in fila con i peccatori discende come loro
nelle acque del Giordano e ne esce battezzato. E i cieli si squarciano, e Dio
Padre fa udire la Sua Voce. E’ un avvenimento che mi piace riprendere come
riflessione all’inizio di questo nuovo anno e nella situazione che stiamo vivendo
a livello quasi mondiale. Dio che condivide la nostra condizione umana
di fragilità, immergendovisi totalmente fino a morire ma poi ne esce
fuori vittorioso, rinasce a vita nuova, c’è una resurrezione … e i cieli si
squarciano! Non si aprono, ma si squarciano proprio e una voce rincuora:
”Tu sei il Figlio mio”! I cieli che si squarciano mi fanno venire in mente
le braccia del Padre, spalancate in un grande abbraccio che ci salva! Abbiamo
fiducia, anche noi siamo i prediletti di Dio perché siamo suoi figli!
Un abbraccio grande,              p. Enrico

Lettura (Mc 1,7-11)
In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni.
E, subito, uscendo dall'acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba.
E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Fra Giancarlo Cencio si presenta
Buongiorno a tutti voi parrocchiani di s. Pietro!!
Sono fra Giancarlo. Piemontese “doc”. Nato ad Alba (sono ormai passate più di cinquanta primavere), città amena, borgo medievale incantevole, capoluogo delle Langhe, famosa per i suoi vini, il suo tartufo e la sua squisita nutella!!!
Ho fatto il liceo classico, amando la storia e soprattutto la filosofia (p. Giovanni può confermarlo!). Dopo la maturità, ho iniziato il Noviziato carmelitano nel nostro Convento al Deserto di Varazze, ma per motivi personali, ho deciso di interromperlo. Rientrato in famiglia, mi sono iscritto all’Università di Economia
e Commercio a Torino, con esiti non sempre soddisfacenti.
Impegnato in parrocchia e responsabile dei giovani animatori, mi interrogavo sul mio futuro … Dopo un ritiro di tre giorni, sono entrato nel Seminario Diocesano di Alba, con l’intenzione di diventare sacerdote. Evidentemente, il Signore aveva “altri” progetti per il sottoscritto. Infatti, nel 1996, sono partito per la Repubblica Centrafricana, iniziando a collaborare con i Padri Carmelitani … Sono diventato fra Giancarlo della Trinità nel 1998, facendo le mie “promesse definitive” nel 2003. Ho vissuto per 18 anni in Missione, insegnando nel nostro Seminario della Yolé e nel nostro liceo di Bozoum. Nel 2014 sono rientrato in Italia. Tre anni al Santuario di Arenzano, facendo scuola nel nostro Seminario di Arenzano; tre anni a Genova, a s. Anna, casa di Studentato (Filosofia e Teologia) e da giovedì 7 gennaio (2021), anno nuovo, “vita nuova”,
sbarcato tra di voi, carissimi parrocchiani di S. Pietro!!
Avremo modo e tempo di conoscerci. Grazie per avermi accolto!! Vi chiedo di pregare per me. Mi impegnerò a pregare anch'io per voi!!
Buon Anno!! Un abbraccio “ virtuale “.             Fra Giancarlo


1° GENNAIO 2021

SOLENNITA' DELLA SS. MADRE DI DIO


Dal VANGELO secondo LUCA 2,16-21 
”I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino.
Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù. ”

Carissimi,

la solennità della Madre di Dio ci offre la possibilità di contemplare

il mistero dell’Incarnazione facendo nostro lo sguardo di Maria

che “custodisce” tutto il suo vissuto nel suo cuore e lo “medita”. Si tratta

di soffermarsi per entrare in profondità in ciò che ha cambiato per sempre

la storia dell’umanità. E anche di soffermarci a rivedere e custodire con

riconoscenza le “tante cose” che abbiamo vissuto in un intero anno che è

stato certamente un anno “fuori dalle righe”. Maria ha saputo riconoscere

il “passaggio di Dio”, le tracce della Sua presenza, anche e soprattutto

quando le viene predetto (e sperimenta nella propria carne e nel cuore!)

che “una spada ti trafiggerà l’anima”. Solo quando riconosciamo il passaggio

di Dio nella nostra vita possono sgorgare la riconoscenza e la gratitudine

e cantare a Lui il nostro Magnificat e il nostro Te Deum. Non perché

viviamo una vita “ fuori dal mondo” ma proprio perché, come Maria, ci è

dato di generare il Figlio di Dio e la Sua vita in noi ci fa vedere le realtà

del mondo, anche quelle più dolorose e “contagiose”, con uno sguardo

trasfigurato.

Personalmente mi sento di ringraziare il Signore perché “grandi cose ha

fatto in me ( e per me!) l’Onnipotente”: Tra “queste grandi cose” c’è stato

anche e soprattutto il dono che mi ha fatto trasferendomi a Savona come

pastore della nostra parrocchia. E ringrazio tutti voi per l’affetto e la vicinanza

che ogni giorno mi manifestate e per la pazienza della quale fate

prova. Ringrazio il Signore per il dono della mia nuova comunità religiosa,

per il dono della presenza orante e operante delle nostre sorelle carmelitane,

continuando a ricordare al Signore i confratelli missionari e tutto il

popolo Centrafricano ancora una volta provato dall’insicurezza e dalla

mancanza di pace.

Buon anno a tutti, con lo sguardo di Maria e sotto la sua protezione

materna!                                                                 p. Enrico


3 GENNAIO 2021

II Domenica dOPO NATALE
“La tenda di Dio nella storia”-

Lettura (Lc 2,22-40)
Dal VANGELO secondo GIOVANNI 1,1-18 
”Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. ”


Mercoledì 6 gennaio

SOLENNITÀ DELL’EPIFANIA DEL SIGNORE 

E FESTA DI GESÙ BAMBINO DI PRAGA



  25 DICEMBRE 2020

Natale

Un grido nella notte squarcia il cielo di Betlemme: “E’ nato per voi il

Salvatore!” E i pastori, assonnati e stanchi, corrono alla grotta e si inginocchiano

con stupore davanti a un Bambino.

Per entrare nel Mistero del Natale è indispensabile la semplicità e la

fede di quei pastori, capaci di lasciarsi sorprendere dall’inaudito e di aderirvi

con il cuore. Il Natale infatti non è poesia, è l’Avvenimento più

sconvolgente della storia: Dio in persona viene a salvarci “dal di dentro”

delle nostre notti oscure, si china sulla nostra umanità ferita e sofferente

… proprio lì vuole essere il nostro Salvatore.

A noi è solo chiesto di riconoscerLo e di accoglierLo nelle piccole e grandi

circostanze della vita.

Davanti a quel Bambino, povero e indifeso, nella fredda notte di Betlemme,

cadono tutti i nostri sterili ragionamenti, zittiscono tutte le nostre

ridicole pretese … Si resta senza parole, come i pastori, aperti al Mistero.

E’ un Amore “da vertigini”. E’ l’amore di Dio fatto Carne per me …

qui, ora. 

Le Monache Carmelitane


Questa notte, Gesù, è una notte decisamente speciale: 

i tuoi discepoli, nonostante tutto, continuano a trovarsi sotto ogni latitudine 

per celebrare la Tua nascita. 

E tu vieni ancora ad incontrarci, senza barriere né distanze,

vieni a prendere dimora nel nostro cuore … e le tenebre si trasformano in

luce!

Tu sei l’Emmanuele e ci accompagni con tenerezza e misericordia, ci offri

la tua luce e la tua pace. Chi più di te conosce le fatiche e i dolori, le pene e i

drammi di tanti uomini e donne in questi nostri giorni difficili? Fragile come

un bambino, esposto alla violenza e ai disagi, tu hai condiviso totalmente la

nostra condizione, solo per amore. Non siamo noi a portarti, bambino indifeso,

sulle nostre stanche braccia e a deporti nel presepe, ma sei tu che ci porti,

ci sostieni. Non siamo noi a consolarti e a coccolarti ma sei tu che riscaldi i

nostri cuori, ci consoli e ci accarezzi teneramente. E il tuo abbraccio ci salva!

Buon Natale, Gesù Bambino, a te e alla tua splendida e Sacra Famiglia e

buon Natale a tutti noi!                                   p.. Enrico






20 DICEMBRE 2020

IV Domenica dI avvento
“La gioia è alle porte

Dal "Camminiamo Insieme" di questa settimana:

 

Carissimi,

il Vangelo di questa quarta domenica di Avvento ci ripropone

il racconto dell’Annunciazione (Lc 1,26-38), il mistero a cui ritorniamo

ogni giorno recitando l’Angelus e l’Ave Maria. Questa preghiera ci fa rivivere

il momento decisivo, in cui Dio bussò al cuore di Maria e, ricevuto il

suo "sì", incominciò a prendere carne in lei e da lei. Oggi, come ogni

giorno, Dio bussa alla porta del nostro cuore e attende un “sì” generoso

per potersi nuovamente incarnare in noi e continuare ad essere

“l’Emmanuele”, il Dio con noi.

Abbiamo cominciato la Novena nella Messa quotidiana delle ore 18,

aiutandoci con l’antico canto delle “profezie”, un invitatorio introdotto ed

intervallato dall'antifona responsoriale: «Regem venturum Dominum venite

adoremus!», tradotta in italiano: "Venite, adoriamo il Re Signore che

sta per venire!". Le strofe sono ispirate a brani dell'Antico Testamento e

sottolineano in maniera speciale la venuta del Salvatore di Israele, il Messia

atteso e sperato.

Le foto che ci avete fatto pervenire dei vostri presepi domestici sono esposte

in Chiesa e ci ricordano proprio che Dio viene ad incarnarsi nel

nostro quotidiano, fatto di luci ed ombre e di accoglienza reciproca, in modo

particolare di accoglienza dei piccoli!

Insieme alla San Vincenzo vi ringraziamo per i generi alimentari che ci

avete fatto pervenire in questo mese di dicembre e che sono stati distribuiti

ai poveri e per le offerte raccolte la scorsa domenica durante la celebrazione

delle Ss. Messe (devolute al fondo diocesano di solidarietà: “Insieme

per ripartire”).

Ricordiamo nella preghiera la cara Repubblica Centrafricana che in

queste ore sta vivendo una ennesima situazione di insicurezza: preghiamo

per tutti coloro che sono provati da questi avvenimenti e per i nostri confratelli

che condividono la sofferenza della popolazione.

La vigilia di Natale (24 dicembre) celebreremo una Messa prefestiva

“straordinaria” alle ore 16, oltre a quella delle ore 18, e poi la Messa della

natività alle ore 20. Sia la Messa delle ore 20, sia la Messa di Natale

delle ore 11 saranno trasmesse in streaming sul canale della parrocchia

per permettere a chi non potrà venire in Chiesa (anche per ragioni di spazio

ridotto della nostra parrocchia!) di seguire la celebrazione.

Buona novena di Natale a tutti,

fraternamente,                                                    p. Enrico


Lettura (Lc 1,26-38)

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea,

 chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo 

della casa di Davide, di nome Giuseppe.

La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: 

«Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». 

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un

saluto come questo. L’angelo le disse: 

«Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso

Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 

Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; 

l Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e

regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». 

Allora Maria disse all’angelo: 

«Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo:

«Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo

 ti coprirà con la sua ombra.

Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.

 Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito 

anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei,

che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». 

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore:

avvenga per me secondo la tua parola». 

E l’angelo si allontanò da lei.


Lunedì14 dicembre

Solennità di SAN GIOVANNI DELLA CROCE

Giovanni de Yepes y Alvarez (Fontiveros, Spagna, c. 1592 - Ubeda, 14 Dicembre 1591) entrò a 21 anni nel Carmelo, ricevendo un’accurata formazione umanistica e teologica. Condivise con S. Teresa di Gesù il progetto di riforma dell’Ordine Carmelitano, che attuò e visse con esemplare coerenza, soffrendo opposizioni e persecuzioni, tra cui la dura prigione di Toledo. In questo cammino di croce, abbracciata per puro amore, ebbe le più alte illuminazioni mistiche di cui fu cantore e dottore nelle sue opere. Canonizzato da Benedetto XIII il 27 dicembre 1726, venne proclamato Dottore della Chiesa da Pio XI il 24 agosto 1926.

Ore 8,15: Ufficio delle Letture e Lodi                         Ore 17.30: Vespri

Ore 9,00: S. Messa                                           Ore 18,00: S. Messa solenne


13 DICEMBRE 2020

iII Domenica dI avvento
“Ma tu chi sei?

Dal "Camminiamo Insieme" di questa settimana:

 

Carissimi,

siamo entrati nella seconda metà del tempo di Avvento in una veloce

preparazione al Natale … I profeti Isaia e Giovanni ci stanno guidando

nel cammino insieme alla Vergine Maria che abbiamo celebrato lo scorso

8 dicembre, giorno che segna anche l’inizio “dell’anno di San Giuseppe”

indetto dal Papa in occasione del 150° anniversario della proclamazione di

San Giuseppe come patrono universale della Chiesa. “Con cuore di Padre”

San Giuseppe ha atteso e amato Gesù e ha fatto della sua vita un servizio,

un sacrificio, al mistero dell’Incarnazione e della Redenzione.

Mercoledì 16 dicembre inizia la novena di Natale che vivremo in modo

particolare durante la Messa delle 18 e anche attraverso gli incontri del

 catechismo della prossima settimana.

Domenica prossima, 20 dicembre, durante tutte le Messe, saranno benedette

le statuine di Gesù Bambino da mettere nel presepe, sperando un giorno di

poter tornare a benedire anche tutti i nostri numerosi bambini del catechismo

che animavano la Messa domenicale delle 11! Ringrazio Lina, Oscar, Salvatore,

Gianni e Lucia che hanno allestito il nostro bel presepe parrocchiale e vi

invito ancora a portare le foto del vostro presepe per essere esposte in Chiesa

e aiutarci nella preghiera durante la novena e il tempo di Natale.

Sempre la prossima domenica la nostra Provincia religiosa dei Carmelitani

Scalzi della Liguria apre le celebrazioni per il 50° anniversario della fondazione

della missione in Rep. Centrafricana: anche noi lo ricorderemo

nella Messa delle ore 11 con la presenza di P. Cyriaque Soumbou, sacerdote

carmelitano centrafricano che resterà poi nella nostra comunità parrocchiale

fino alla fine del tempo di Natale.

Vi auguro una gioiosa e proficua preparazione al Natale ricordando nella

preghiera ciascuno di voi,                                                     fra Enrico


Lettura (Gv 1,6-8.19-28)

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.

Egli venne come testimone

per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. 

Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. 

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i

Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: 

«Tu, chi sei?». Egli confessò

e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». 

Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu

Elia?». «Non lo sono», disse. 

«Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei?

Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. 

Che cosa dici di te stesso?».

Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: 

Rendete diritta la via del Signore, come

disse il profeta Isaìa». 

Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. 

Essi lo interrogarono e gli dissero: 

«Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». 

Giovanni rispose loro:

 «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che

viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». 

Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, 

dove Giovanni stava battezzando.