Carissimi,
        entriamo insieme in questa settimana santa di passione e resurrezione, cuore dell’anno liturgico e della nostra fede. Entriamo insieme celebrando quest’anno tutti i riti nella nostra parrocchia, come ormai non avveniva da anni. Partecipiamo numerosi portando a Gesù anche tutti coloro che non potranno essere presenti, soprattutto per motivi di salute legati alla pandemia. Gesù ascolta l’entusiasmo della folla che lo acclama, i mantelli stesi a terra insieme alle fronde degli alberi, le grida di gioia di chi lo riconosce Messia. Pur sapendo che di lì a poco chiederanno per Lui la crocifissione e che sarà abbandonato quasi da tutti, si offre Lui stesso per la nostra Salvezza. Ci lascia il dono più grande, l’Eucarestia, insieme al comandamento più bello, quello dell’amore vicendevole, insegnandoci a lavarci i piedi gli uni gli altri per poter partecipare della sua stessa vita. Solo Lui ci conosce fino in fondo, solo Lui sa vedere anche le pieghe segrete della nostra anima, della nostra storia e solo Lui può rigenerarci con la Sua morte e resurrezione.
    Buona settimana santa a tutti,                                                Enrico


O R A R I    D E L L A    S E T T I M A N A    S A N T A

28 marzo - Domenica delle Palme e della Passione del Signore
 Ore 8,30: Def. Clarissa e Fam. Facchetti - Novara
 Ore 10,45: S. Messa solenne (con inizio 15 minuti prima del solito)
 Ore 18,00: Vespri solenni  Ore 18,30: Int. libera

29 marzo - Lunedì
Il Signore è mia luce e mia salvezza.
 Ore 9,00: Def. Alfonso e Carla  Ore 18,00: Def. Rosa Poggi

30 marzo - Martedì
La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.
 Ore 9,00: Int. libera  Ore 18,00: Def. Amalia Siccardi

31 marzo - Mercoledì
O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi.
 Ore 9,00: Int. libera  Ore 18,00: Def. Silvia Cavo

1 aprile - Giovedì Santo
Il Tuo calice, Signore, è dono di salvezza.
 Ore 8,15: Ufficio delle Letture e Lodi
 Ore 18,00: S. Messa in Coena Domini
 La Chiesa rimarrà aperta fino alle ore 21,45 per l’Adorazione personale

2 aprile - Venerdì Santo  Giornata di astinenza e digiuno
Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.
 Ore 8,15: Ufficio delle Letture e Lodi
 Ore 18,00: Liturgia della Passione

3 aprile - Sabato Santo
 Ore 8,15: Ufficio delle Letture e Lodi
 Ore 19,30: Veglia Pasquale

4 aprile - Domenica di Pasqua di Risurrezione
 Ore 8,30: Def. Dirce, Maria e Silvio
 Ore 11,00: S. Messa solenne - presentazione della battezzanda Vittoria Pescetto
 Ore 18,00: Vespri solenni  Ore 18,30: Int. libera

Settimana Santa
    Nella Settimana Santa la Chiesa celebra i misteri della salvezza portati a compimento da Cristo negli ultimi giorni della sua vita, a cominciare dal suo ingresso trionfale a Gerusalemme, acclamato come Messia e figlio di Davide.
    Con la Messa vespertina “nella Cena del Signore” inizia il Triduo Pasquale, che prosegue il Venerdì Santo “nella Passione del Signore” e il Sabato Santo con al centro la Veglia pasquale, e termina con i Vespri della Domenica di Risurrezione.
Anche se articolato in celebrazioni distinte, il Triduo pasquale è quindi nel suo insieme profondamente unitario. In questo spazio di tempo, chiamato anche ”Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto”, viene reso presente e si compie il mistero della Pasqua, cioè il passaggio (o esodo) del Signore da questo mondo al Padre. A sua volta, tale passaggio si riconnette ai fatti mirabili compiuti da Dio nell’Antico Testamento ed è preludio del grande esodo finale, quando i redenti raggiungeranno il loro Salvatore e Dio sarà tutto in tutti.
    Per questo la Chiesa ha sempre dato grande rilievo alla celebrazione del Triduo pasquale, riconoscendo nei misteri in esso celebrati non solo il centro gravitazionale di tutta la storia della salvezza, ma l’origine stessa della sua vita
e il significato e lo scopo della sua missione nel mondo.

Domenica delle Palme e della Passione del Signore
    Unisce insieme il trionfo regale di Cristo e l’annunzio della sua passione. Fin dall’antichità si commemora l’ingresso del Signore in Gerusalemme con la solenne
processione, ad imitazione dei gesti e delle acclamazioni dei fanciulli ebrei andati
incontro al Signore al canto dell’”Osanna”. Le palme e i rami d’ulivo benedetti e
portati in processione richiamano alla mente la vittoria di Cristo.
    Viene letto il racconto della passione di Gesù secondo l'Evangelista corrispondente al ciclo liturgico che si sta vivendo (quest’anno, quello secondo Marco). Il Vangelo della Passione riveste particolare solennità e per questo viene letta da tre persone che interpretano la parte di Cristo (sempre riservata ad un sacerdote), dello storico (cronista) e del popolo.
    In quest’anno particolare, a causa della pandemia non si potrà fare la processione e le palme verranno benedette dal sacerdote che passerà in mezzo all’assemblea.

Giovedì Santo
    Con la Messa vespertina “della Cena del Signore” (o “in Coena Domini”) si fa memoria dell'Ultima cena di Gesù e dell'istituzione dell'Eucaristia e del sacerdozio
ministeriale, e si ripete la lavanda dei piedi effettuata da Cristo nell'Ultima cena a significare che “Cristo non è venuto per farsi servire, ma per servire” (quest’anno non potrà avere luogo).
    Dopo la Comunione, il sacerdote, accompagnato da altri ministri e ministranti, attraversando la chiesa in processione, si reca presso il tabernacolo di un altare laterale, dove avviene la reposizione del Santissimo Sacramento; questo pane eucaristico verrà distribuito poi nella Comunione del Venerdì Santo.
    A seguire, i fedeli sono invitati a trattenersi in chiesa per la dovuta adorazione
al Santissimo Sacramento (la nostra chiesa resterà aperta fino alle 21,45).

Venerdì Santo
   Nel giorno in cui “Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato”, la Chiesa, con la meditazione della passione del Signore e con l’adorazione della santa croce, commemora la sua origine dal fianco di Cristo, che dalla croce intercede per la salvezza di tutto il mondo.
    Per antichissima tradizione non viene celebrata l’Eucaristia: il sacerdote e i ministri si recano all’altare in silenzio e, dopo la riverenza all’altare, si prostrano in
terra come segno di umiliazione dell’uomo terreno e della mestizia dolorosa della
Chiesa.
    Dopo la proclamazione delle letture, con la storia della passione del Signore secondo Giovanni seguita dall’omelia, viene fatta la preghiera universale secondo il testo e la forma tramandati dall’antichità, con un’ampiezza di intenzioni a significare la  potenza universale della passione di Cristo.
    Si passa poi all’adorazione della Santa Croce (che quest’anno non potrà avere
luogo nella consueta modalità processionale da parte del popolo) e alla Comunione.

Sabato Santo
    La Chiesa sosta presso il sepolcro del Signore, meditando la sua passione e
morte, aspettando nella preghiera e nel digiuno la sua risurrezione.
    Non ci sono Celebrazioni Eucaristiche fino alla Veglia pasquale nella Notte Santa, che, per antichissima tradizione, è la notte “in onore del Signore” , in cui si
celebra la risurrezione di Cristo. Quest’anno si celebrerà molto prima rispetto all’orario consueto, per i noti motivi di “coprifuoco”.
    La Veglia è suddivisa in quattro momenti: il “Lucernario” e l’”annuncio pasquale”, la Liturgia della Parola, la Liturgia Battesimale e la Liturgia Eucaristica.
Ha inizio quindi con il “Lucernario”, che consiste nell’accensione e benedizione del fuoco all’esterno della chiesa, e la preparazione del cero pasquale da parte del celebrante: con uno stilo incide una croce e traccia sopra di essa la lettera “alfa” e sotto la lettera “omega”, mentre entro i bracci della croce scrive le quattro cifre dell’anno corrente.
    Segue la processione guidata dalla luce del solo cero pasquale, che viene gradualmente propagata alle candele che ogni partecipante ha in mano. Solo una volta che tutti i presenti sono entrati in chiesa, vengono accese le luci e viene fatto l’annuncio pasquale. Viene letto o cantato il “preconio” o “exsultet”, ovvero la proclamazione di tutto il mistero pasquale, con il quale la Chiesa medita le meraviglie che il Signore ha compiuto per il suo popolo fin dall’inizio.
    Si passa poi al secondo momento (la Liturgia della Parola), che ripercorre con
sette letture dell'Antico Testamento (di cui è obbligatorio leggerne almeno tre) gli eventi principali della storia della salvezza, dalla creazione del mondo attraverso
la liberazione del popolo d'Israele dalla schiavitù d'Egitto, alla promessa della nuova alleanza. Dopo il canto solenne del Gloria (che non era più stato recitato durante la Quaresima), l'epistola proclama la vita nuova in Cristo risorto, e nel Vangelo si legge il racconto dell'apparizione degli angeli alle donne la mattina di Pasqua.
    Il terzo momento della Liturgia Battesimale può essere espresso in maniera completa quando avviene l’iniziazione cristiana di adulti o il battesimo di bambini.
In mancanza di battezzandi, si deve fare almeno la benedizione dell’acqua con cui si asperge il popolo, a cui segue la rinnovazione delle promesse battesimali.
La celebrazione dell’Eucaristia forma la quarta parte della Veglia e il suo culmine.

Domenica di Pasqua nella Risurrezione del Signore
    Nella Domenica di Pasqua torna a riecheggiare la gioia della veglia pasquale.
Tale domenica è ampliata nell'Ottava di Pasqua: la Chiesa celebra la pienezza di
questo evento fondamentale per la durata di otto giorni, che si concludono con la
II Domenica di Pasqua, chiamata fin dall'antichità domenica “in albis (vestibus)”, ovvero “in bianche (vesti)”, poiché coloro che venivano battezzati nella notte di Pasqua indossavano una tunica bianca fino alla domenica successiva. Nel 2000 Giovanni Paolo II l’ha proclamata anche domenica “della Divina Misericordia”.