23 MAGGIO 2021

Solennità di pentecoste

Libero come il vento


 Link alla S. Messa delle ore 11: https://youtu.be/Vf27zysaCtU
Carissimi,
            celebriamo la solennità di Pentecoste con il cuore aperto a ricevere il dono dello Spirito Santo perché possa accendere il noi il fuoco dell’amore di Dio. Che lo Spirito scenda sulla nostra diocesi in questo momento forte della sua vita ecclesiale, perché sia veramente capace di “camminare insieme”(è questo il significato della parola Sinodo). Scenda sulla nostra comunità parrocchiale e sulle nostre famiglie, scenda su fra Marco che sarà con noi questa domenica perché il suo ministero diaconale sia generoso e porti frutto. Scenda sul seminario di Arenzano e susciti nuove, sante e gioiose vocazioni. Scenda su Sara, Filippo e Francesco Elia che proprio in questo giorno riceveranno il battesimo e scenda sui loro genitori, padrini e madrine. E che lo Spirito di Gesù rimanga su di noi, per essere testimoni felici e credibili del Risorto che continua a camminare con noi.
Buona Pentecoste,
fraternamente,                                                       Enrico

Lettura (Gv 15,26-27; 16,12-15)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che
io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà
testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me
fin dal principio. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete
capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà
a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà
udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da
quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per
questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

- A P P U N T AME N T I -
Domenica 23 
S. Messa delle ore 11: sarà presente fra Marco Garagnani
insieme a tre seminaristi di Arenzano.
Ore 15,30: tre Battesimi
Martedì 25 
Commemorazione mensile di Gesù Bambino di Praga
Ore 17: Adorazione Eucaristica
Ore 18,00: S. Messa

Meditazione
    «Come il vento che soffia e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va, lo Spirito Santo agisce con novità sorprendente in tutto il mondo. Egli è potenza di Dio che sa trarre il bene anche dal male» (Catechismo CEl, “Sarete miei testimoni”).
    L'espressione ci mette subito davanti ad una realtà che sta al cuore di questa festa di Pentecoste: lo Spirito è libero, non può essere imbrigliato, costretto entro quattro mura. Perciò non rispetta i confini, gli steccati, le regole, le etichette. Agisce dovunque, a modo suo, e spesso crea sorprese. Perché fa cose nuove, suscita atteggiamenti nuovi, desta nuove risorse. 
    Intendiamoci, proprio per queste ragioni, la sua opera risulta scomoda. Perché obbliga a lasciare logiche vecchie e logore e ad accogliere con gioia una novità che spesso disorienta, manda all'aria i nostri progetti, abbatte pregiudizi e dubbi inutili. Lo sapevano bene i primi cristiani che si trovarono di fronte ad una sorpresa che mai avrebbero immaginato: i pagani, quelli che non appartenevano al ceppo di Israele, si convertivano al Vangelo. Una gioia che non sarebbe stata priva di spine, di tensioni, di conflitti. Perché la loro presenza obbligava a rivedere il modo di pensare di prima. Lo Spirito è da sempre così.
    «Come il fuoco illumina e riscalda, lo Spirito conduce sulla via della fede e della carità coloro che non conoscono Dio, ma lo cercano con cuore sincero».         
    Non si può spegnere questo fuoco. Esso rende i cuori ardenti, li getta in imprese che sembrano impossibili, li guida per sentieri impervi e inusitati. Da sempre i sentieri della fede e della carità non sono facili. Eppure lo Spirito non disarma di fronte agli ostacoli e sostiene coloro che ascoltano la sua voce, che poi è la voce stessa di Gesù.
    I potenti del momento non sono in grado di arginare questa azione dirompente e in ogni caso, quando se ne vedono finalmente i risultati, essi non ci sono più. Il bello è che tutto ciò accade in modo estremamente semplice e, all'apparenza, incerto e dimesso. Perché lo Spirito opera servendosi di uomini e donne che non sono perfetti, ma che gli offrono spazio nella loro esistenza.
    Qual è il ruolo della Chiesa in tutto questo, dal momento che anch'essa resta sorpresa da ciò che avviene? Essa "cerca di riconoscere" i segni di questa presenza negli avvenimenti e nelle aspirazioni degli uomini. Se vuole essere fedele a Gesù, deve restare disponibile alla voce e alla luce dello Spirito.
                                                                                        A cura di Roberto Laurita

Diocesi di Savona-Noli
CAMMINO DI PASQUA 2021
PELLEGRINI SUI PASSI DI GESU'

CAMMINO DI PASQUA 2021

PELLEGRINI SUI PASSI DI GESU'

Il Vangelo di Gesù ci mette in cammino
PENTECOSTE “Quando verrà lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità ” (Gv 16,13)
Immagine simbolica: I Discepoli camminano nel mondo
È lo Spirito consolatore a dare testimonianza, nei solchi della storia, al Signore Risorto. Lo fa attraverso i gesti e le parole di cristiani che si lasciano guidare dal “dolce ospite dell’anima” nel loro cammino verso il Veniente.
Lettura
DAL MESSAGGIO PER LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2021 DI PAPA FRANCESCO
“La Pentecoste ci mette in cammino verso ogni fratello e sorella”
    Come gli Apostoli e i primi cristiani, anche noi diciamo con tutte le nostre forze: «Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20). Tutto ciò che abbiamo ricevuto, tutto ciò che il Signore ci ha via via elargito, ce lo ha donato perché lo mettiamo in gioco e lo doniamo gratuitamente agli altri. Come gli Apostoli che hanno visto, ascoltato e toccato la salvezza di Gesù (cfr 1 Gv 1,1-4), così noi oggi possiamo toccare la carne sofferente e gloriosa di Cristo nella storia di ogni giorno e trovare il coraggio di condividere con tutti un destino di speranza, quella nota indubitabile che nasce dal saperci accompagnati dal Signore. Come cristiani non possiamo tenere il Signore per noi stessi: la missione evangelizzatrice della Chiesa esprime la sua valenza integrale e pubblica nella trasformazione del mondo e nella custodia del creato. Contemplare la loro testimonianza missionaria ci sprona ad essere coraggiosi e a pregare con insistenza «il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe» (Lc 10,2); infatti siamo consapevoli che la vocazione alla missione non è una cosa del passato o un ricordo romantico di altri tempi. Oggi, Gesù ha bisogno di cuori che siano capaci di vivere la vocazione come una vera storia d’amore, che li faccia andare alle periferie del mondo e diventare messaggeri e strumenti di compassione. Ed è una chiamata che Egli rivolge a tutti, seppure non nello stesso modo. Ricordiamo che ci sono periferie che si trovano vicino a noi, nel centro di una città, o nella propria famiglia. C’è anche un aspetto dell’apertura universale dell’amore che non è geografico bensì esistenziale. Sempre, ma specialmente in questi tempi di pandemia, è importante aumentare la capacità quotidiana di allargare la nostra cerchia, di arrivare a quelli che spontaneamente non li sentiremmo parte del “mio mondo di interessi”, benché siano vicino a noi (cfr Enc. Fratelli tutti, 97). Vivere la missione è avventurarsi a coltivare gli stessi sentimenti di Cristo Gesù e credere con Lui che chi mi sta accanto è pure mio fratello e mia sorella. Che il suo amore di compassione risvegli anche il nostro cuore e ci renda tutti discepoli missionari.
Preghiera
O Dio, che hai promesso di stabilire la tua dimora
in quanti ascoltano la tua parola e la mettono in pratica,
continua a mandare il tuo Spirito, perché richiami al nostro cuore
tutto quello che il Cristo ha fatto e insegnato,
e ci renda capaci di amarci gli uni gli altri
come lui ci ha amati.