27 GIUGNO 2021
XIIi domenica del tempo ordinario

Oltre la folla


       Carissimi,
                          martedì 29 celebreremo la solennità dei santi Pietro e Paolo. La nostra parrocchia, intitolata al pescatore di Betsaida chiamato da Gesù a diventare pescatore di uomini, si rispecchia nella persona di questo grande apostolo, Simon Pietro. Uomo ‘imperfetto’, che scopre di desiderare Dio più di ogni altra cosa. Con la forza di camminare ogni giorno, nonostante la fatica. Col coraggio di agire nonostante le paure. Con l’umiltà di riconoscere i propri errori, nonostante l’orgoglio. Con la fiducia in se stesso e in Dio, nonostante le contraddizioni e il non comprendere. Un uomo debole che tutto può in Colui che lo fortifica. Un uomo debole che è più che vincitore in virtù di Colui che lo amò.
    Augurando buona festa a tutti, vi lascio con questa preghiera al santo patrono della nostra parrocchia.                             Enrico

    Glorioso Apostolo Pietro, ci rivolgiamo a te, con la certezza di essere compresi ed esauditi. Tu che chiamato dal Signore, con generosità lo hai seguito e, divenuto suo discepolo, primo fra tutti lo hai proclamato Figlio di Dio. Tu che hai sperimentato l’amicizia, sei stato testimone della sua angoscia e della sua gloria. Tu che, pur avendolo rinnegato, hai saputo scorgere nel suo sguardo l’amore perdonante. Chiedi per noi al tuo Maestro e Signore la grazia della sequela fedele. E, se con certi nostri atti, anche noi dovessimo rinnegare il Cristo, fa che, come te, ci lasciamo guardare da Lui e, pentiti, possiamo ricominciare il cammino della fedeltà e dell’amicizia che concluderemo, insieme con te, in cielo accanto a Cristo nostro Signore. Amen.

Lettura (Mc 5,21-43)
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, 
gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. 
E venne uno dei capi della sinagoga, di nome
Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: 
«La mia figlioletta
sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». 
Andò con lui.
Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. […] Dalla casa del capo della sinagoga
vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». 
Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: 
«Non temere, soltanto abbi fede!». 
E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché 
a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto
 e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: 
«Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme».
 E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. 
Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: 
«Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò
e camminava; aveva infatti dodici anni. 
Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò
loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare. 

Solennità dei Santi Pietro e Paolo
    Il 29 giugno è la festa solenne dei Santi Pietro e Paolo, le cui vite sono state rigenerate dall’incontro con Gesù che hanno testimoniato fino al martirio.
Fin dai tempi antichi la Chiesa di Roma celebra gli Apostoli Pietro e Paolo in un’unica festa nello stesso giorno in quanto la fede in Gesù Cristo li ha resi fratelli e il martirio li ha fatti diventare una sola cosa. San Pietro e San Paolo, così diversi tra loro sul piano umano, sono stati scelti personalmente da Gesù e hanno risposto alla chiamata offrendo tutta la loro vita. In entrambi la grazia di Cristo ha compiuto grandi cose, li ha trasformati; Pietro aveva rinnegato Gesù nel momento drammatico della passione; Paolo aveva perseguitato duramente i cristiani. Ma entrambi hanno accolto l’amore di Dio e si sono lasciati trasformare dalla sua misericordia; così sono diventati amici e apostoli di Cristo. 
    Perciò essi continuano a parlare alla Chiesa e ancora oggi ci indicano la strada della salvezza. Papa Francesco all’Angelus del 29 giugno 2013 pronuncia queste parole: «Tutto il Popolo di Dio è debitore verso di loro per il dono della fede. Pietro è stato il primo a confessare che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio. Paolo ha diffuso questo annuncio nel mondo greco-romano. E la Provvidenza ha voluto che tutti e due giungessero qui a Roma e qui versassero il sangue per la fede. Per questo la Chiesa di Roma è diventata, subito, spontaneamente, il punto di riferimento per tutte le Chiese sparse nel mondo. Non per il potere dell’Impero, ma per la forza del martirio, della testimonianza resa a Cristo! In fondo, è sempre e soltanto l’amore di Cristo che genera la fede e che manda avanti la Chiesa».

Brevi notizie su San Pietro
    Pietro nacque a Betsaida (2 o 4 ca.) e visse a Cafarnao, in Galilea, sul lago di Genezaret, dove faceva il pescatore assieme al fratello Andrea e ad altri due compagni, Giacomo e Giovanni, fratelli tra di loro: tutti e quattro furono scelti da Gesù come apostoli. Gesù mutò il suo nome originario, Simone, in Kefa, che in aramaico significa “pietra” e in greco si dice Petros, proclamando che sopra di lui edificherà la sua Chiesa e a lui affiderà le chiavi del regno dei cieli.
    Pietro si dimostrò uno dei più affezionati apostoli e venne nominato quale capo dei dodici Apostoli da Gesù dopo la sua Risurrezione; fu promotore di quel movimento che sarebbe poi divenuto la prima Chiesa cristiana ed è pertanto ritenuto il primo Papa della Chiesa.
    Pietro predicò nella zona costiera del Mediterraneo, in Siria, ad Antiochia, e a Corinto e giunse alla fine a Roma, dove venne imprigionato e morì da martire, crocifisso a testa in giù (si dice su sua richiesta, per punirsi del fatto di aver rinnegato Gesù al momento dell’arresto), intorno al 64 o 67 d.C. durante le persecuzioni dell’imperatore Nerone.
    Durante l’impero di Costantino, sulla sua tomba venne edificata la basilica a lui intitolata, interamente ricostruita nel ‘500 ad opera del Papa savonese Giulio II.



- FESTA PATRONALE DI S.. PIETRO -
DOMENICA 27 (ore 18,30) e LUNEDÌ 28 (ore 18,00): TRIDUO
 MARTEDÌ 29: SOLENNITÀ
- Ore 8,15: Ufficio delle Letture e Lodi; - Ore 9,00: S. Messa;
- Ore 17,30: Vespri solenni;- Ore 18,00: S. Messa;
- Ore 21,00: S. Messa solenne